Eridania, lo storico zuccherificio genovese fondato nel 1899, ha chiuso il 2016 con un fatturato di 192 milioni di euro, in crescita sui 170 dell’esercizio precedente (con un Ebitda di 5 ,3 milioni, il 3,1% dei ricavi).
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La scalata francese allo zucchero emiliano è stata completata nel mese di luglio scorso quando i soci del gruppo Maccaferri hanno deciso di vendere la propria quota a Cristal Union, che dal 2010 ad oggi possedeva una partecipazione paritetica. 
Per il 2017 il Gruppo Cooperativo annuncia un balzo dei ricavi del 10% a oltre 210 milioni nonostante i consumi di zucchero e dolcificanti in continuo calo. 
L’anno scorso in Italia, infatti, il mercato della dolcificazione ha registrato (escluso il canale discount) un calo del 3,5%. Lo zucchero, che rappresenta l’84% del settore, ha segnato -3,7%, il semolato base è crollato a -10,1% mentre i dolcificanti hanno contenuto la perdita a -2,5%, a 48 milioni. In controtendenza lo zucchero di canna, cresciuto dell’11,9%, a quota 64 milioni, e il segmento premium, +7,8%. 
Eridania,  che oltre al marchio ha ceduto a Crital Union lo stabilimento di confezionamento di Russi e la rete commerciale e distributiva italiana con sede a Bologna, dichiara una quota di mercato a valore del 31,3% (+0,7%, dato Iri), contro l’11,7% del follower Italia Zuccheri e il 22,8% del totale private label, sta puntando molto sull’innovazione presentando alcune novità come lo Sciroppo d’agave & Stevia, lo zucchero di canna Tropical Dark, Diete.Tic Stevia (zero calorie) e lo zucchero di Cocco. 
Quest'ultimo è integrale e prodotto da agricoltura biologica, a basso indice glicemico e senza glutine, raccomandato per i vegani, ricco di ferro, zinco, potassio e vitamine. Si presenta con cristalli bruni e dal sapore che ricorda lo zucchero di canna.
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