E’ attiva da tempo sul mercato sia italiano che estero, distribuisce in diversi canali – dal normal trade alla do, dalla gdo ai mercati generali – e ha raggiunto importanti risultati – 250 milioni di euro di fatturato e 250mila tonnellate di prodotto lavorate annualmente –, ma solo ora ha deciso di fare il grande passo. Stiamo parlando di Apofruit che per la prima volta si presenta sul mercato con un proprio marchio: Solarelli.

E’ questo infatti il nome scelto per identificare frutta e ortaggi di stagione di elevata qualità, che provengono direttamente dai campi dei soci della cooperativa. I pomodori siciliani – Cherry, Plum, Sanmarzanino e Datterino – saranno i primi prodotti ad arrivare sul mercato. Seguiranno le pere emiliane Abate, i kiwi del Lazio e i clementini di Calabria e Basilicata.

“Con questa nuova linea – spiega Renzo Piraccini, direttore generale di Apofruit – puntiamo a fare conoscere ai consumatori il risultato dell’innovazione vegetale acquisita in questi anni e che vede la nostra azienda tra i protagonisti”. Una linea di qualità quella dei Solarelli, che porta con sè molte aspettative. Il business plan prevede infatti che la gamma nel 2009 raggiunga un fatturato di 7,5 milioni di euro, che salirà a 15 milioni nel 2011.

Ma nel futuro della cooperativa ortofrutticola un ruolo di rilievo è occupato anche dal biologico grazie al marchio Almaverde Bio, che con i suoi prodotti – carne, olio, aceto, pasta, succhi di frutta e verdura - nei primi sei mesi dell’anno in corso ha fatto segnare un giro d’affari in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando infatti dagli 11 milioni e 228mila euro ai 13 milioni e 80mila.

Una crescita importante, frutto della collaborazione e dello sviluppo del business delle 11 realtà che appartengono alla società consortile Almaverde Bio Italia e legata principalmente all’incremento del comparto ortofrutta, che nei primi sei mesi dell’anno ha raggiunto un fatturato di 8.928.000 euro contro i 6.980.000 del 2007.