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Generale Conserve accelera sull’economia circolare

Generale Conserve accelera sull’economia circolare

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Claudia Scorza

Generale Conserve, azienda italiana specializzata in conserve ittiche e proprietaria del marchio Asdomar, lega da sempre la strategia del brand ai valori di qualità e sostenibilità, sintetizzati nel claim “La Qualità e il Rispetto”, ponendo grande attenzione alla riduzione degli sprechi e all’economia circolare.

L’impegno nei confronti della sostenibilità ambientale è oggi sempre più tangibile e ben espresso nel dodicesimo Bilancio di sostenibilità, all’interno del quale sono espressi gli impatti generati lungo tutta la catena del valore, rendicontati secondo gli standard GRI 2021.  

Per far fronte alle diverse complessità che hanno caratterizzato il 2023, a partire dalla crisi del mercato dell'olio di oliva, che ha generato un incremento di prezzo senza precedenti, l’azienda si è concentrata in particolar modo sulla gestione responsabile delle materie prime, ridisegnando i processi produttivi con un focus sull’utilizzo efficiente delle risorse. Il Tonno all’olio di oliva “Meno Olio” Asdomar, nel nuovo formato da 60 g, ne è un esempio concreto.

Il progetto è nato da una tecnologia implementata per fronteggiare il caro prezzi dell’olio e ridurre una quota parte del liquido di governo - che il 95% dei consumatori butta nel lavandino, smaltendolo in modo scorretto - senza alterare il quantitativo di tonno. La referenza contiene lo stesso quantitativo di tonno (52 g) di una scatoletta standard da 80 g, ma ancora meno olio, per un prodotto più pratico, salubre e fortemente connotato da una missione antispreco.

In un’ottica di sempre maggiore attenzione allo spreco, la gestione della materia prima ittica, e in particolare del tonno, ha quindi un ruolo fondamentale nell’impegno per la sostenibilità e per l’ambiente di Generale Conserve/Asdomar. Il tonno, infatti, è una risorsa molto preziosa da gestire in maniera attenta, per non mettere a rischio la sopravvivenza degli stock ittici. Quindi, oltre ad avere una severa policy di acquisto della materia prima, l’azienda lavora all’interno del proprio ciclo produttivo con l’obiettivo di azzerare gli sprechi di materia prima come progetto di filiera: da qui nasce il progetto “Tonno Zero Spreco”.

«Nonostante una gamma di prodotti molto profonda e differenziata, che sfrutta la gran parte della materia prima, la lavorazione del tonno genera oltre il 50% di scarti che, solitamente, sono conferiti in discarica», dichiara Simona Mesciulam, direttrice marketing di Generale Conserve. «Ispirandoci ai princìpi dell’economia circolare, riutilizziamo al 100% i potenziali scarti, derivanti dalla lavorazione del pesce, dando loro una seconda vita nella produzione di farina di pesce impiegata nell’industria zootecnica, tramite un impianto di trasformazione dedicato. L’impianto di Olbia permette di trasformare tutti gli scarti solidi provenienti dal processo produttivo del tonno (viscere, ossa, carne rossa, spine, ecc.) in sottoprodotti commercializzati. Riutilizziamo anche i brodi di cottura del tonno che vengono filtrati per recuperarne le parti proteiche e arricchire le farine di pesce, creando valore e intercettandole prima che possano diventare elementi invasivi per le acque di scarico».

Con la stessa logica di circolarità con cui l’azienda opera nei propri stabilimenti, nel 2021 Generale Conserve ha aderito a EcoeFISHent, un’iniziativa che nasce nel quadro del Green Deal, selezionata tra più di 90 progetti presentati durante l’ultima “research innovation call” per iniziative di economia circolare del programma Horizon Eu.

Il progetto ha lo scopo di ripensare il rapporto con il mare e le forme di vita che lo abitano, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale sugli ecosistemi marini, riducendo gli scarti e promuovendone il riutilizzo. Nello specifico, EcoeFISHent comprende un insieme di attività inerenti al recupero e alla valorizzazione degli scarti, parte da un processo innovativo di disidratazione ed estrazione sottovuoto per permettere la stabilizzazione dello scarto di lavorazione, bloccando i processi degradativi per poter estrarre sostanze ad alto valore aggiunto da utilizzare in ambito nutraceutico, farmaceutico e cosmetico. Questo risultato è possibile grazie all’utilizzo di una tecnologia a basso impatto ambientale, un innovativo macchinario brevettato, che verrà localizzato nello stabilimento di Olbia.

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