Il 2007 si è chiuso all’insegna di un risultato tutto sommato favorevole alla catena leader nel regno di Sua Maestà britannica. Il colosso inglese, infatti, per il nono anno consecutivo consolida il suo predominio sulle catene rivali. A sostenerlo è la società di ricerche Verdict Research, secondo la quale Tesco ha raggiunto ormai una quota di mercato del 27,6%.

Indubbiamente l’incremento messo a segno nel 2007 non è stato eclatante: solo lo 0,8%, cioè l’aumento più modesto dal 2002 a questa parte. E' anche la prima volta in cinque anni che Tesco registra una crescita della sua quota di mercato inferiore alla somma di quelle raggiunte dai suoi principali concorrenti (Asda, Sainsbury's, Morrisons e Safeway).

Ma non ci si deve illudere che la catena fondata da Jack Cohen, che solo nel Regno Unito conta quasi 1800 punti vendita e 250.000 dipendenti, stia iniziando a perdere colpi. Le cose stanno tutt'altro che così. A dimostrarlo vi è ancora la maggiore crescita di quota 2007 tra i retailer britannici e le vendite più alte. Un altro esempio del fatto che Tesco si stia affermando sempre più è dimostrato dal trend di crescita della superficie espositiva, aumentata nel 2007 più di quanto abbiano fatto i suoi tre rivali diretti messi insieme.

La situazione di mercato, dunque, vede un consolidamento della leadership di Tesco. Asda, il suo più diretto inseguitore, ha poco più della metà delle quote del leader (14,1%). A incalzarla è Sainsbury's (13,8%), tallonata da Morrisons (9,9%). Dietro, il vuoto. Le prime quattro catene di un certo peso (Somerfield, Co-op Group, M&S e Waitrose) possiedono quote comprese tra il 3,3 e il 3,9%. Anche i discount contano relativamente poco in Gran Bretagna: Aldi ha una quota dell’1.5% e Lidl dell’1,3%.

Lo scorso anno i cosiddetti “big four” (Tesco, Asda, Sainsbury's e Morrisons) hanno realizzato insieme il 65,4% delle vendite totali nel canale moderno (circa 157 miliardi di euro) rispetto al 63,6% raggiunto nel 2006. L'incremento delle loro vendite è stato pari a 4,3 miliardi di euro.