I dati resi noti stamane dall'Istituto nazionale di statistica non lasciano spazi a dubbi: i prezzi al consumo corrono in modo preoccupante. Se il tasso di inflazione relativo al mese di febbraio resta stabile al 2,9% (stesso dato di gennaio), su base mensile la stima preliminare dei prezzi al consumo, presi nel loro insieme, salgono dello 0,3%. E già questo non dovrebbe rendere troppo allegri.

Ma a destare allarme sono soprattutto le variazione dei prezzi dei prodotti alimentari. Cibo e bevande hanno infatti registrato un andamento tendenziale quasi doppio rispetto alla media, mettendo a segno una variazione del 5% rispetto a febbraio di un anno fa. Si tratta della variazione più alta da dodici anni a questa parte e pare che non ci sia Mister Prezzi che tenga per cercare di ostacolarla. Tra gli incrementi dei prezzi più rilevanti si quelli di pasta (+14,4%), pane (+12,5%) e latte (+10%).

Aumenti significativi sono stati rilevati dall'Istat anche per i carburanti: rispetto allo stesso periodo del 2007 il prezzo della verde è cresciuto di oltre 13 punti percentuali, mentre il diesel ha sfiorato il 17%. Questi ultimi dati, tra l'altro, non tengono conto degli aumenti provocati dallo sfondamento, ormai stabile, della soglia dei 100 dollari a barile per il greggio sui mercati internazionali.