Private label, un successo internazionale
Private label, un successo internazionale
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Nel 2020 le marche del distributore hanno mantenuto una quota superiore al 30% in sedici dei diciotto Paesi europei analizzati da Nielsen per
lmainternational.com/it/yearbook" target="_blank">l'Annuario internazionale del marchio del distributore’ di Plma (Private label manufacturers association).
Quasi la metà delle nazioni ha raggiunto incidenze superiori al 40% in volume, mentre, nella maggior pare di esse, il trend è stato positivo.
In valore i Paesi con le quote più alte sono sempre le stesse: Regno Unito (41,7%), Svizzera (41,6), Spagna (38,6), Germania (34,2) e Portogallo (33,7). In coda Grecia, Turchia e Italia: 19,4 in valore, ma 22,6% in volume.
Secondo Nielsen, le categorie di prodotti che hanno registrato la crescita più significativa, nell’insieme dei Paesi, sono freschi e surgelati, lattiero-caseari, salute e bellezza.
In Italia l’incidenza di questi beni è, in valore e nell’ordine, 30%, 29,7 per cento – non rilevata la categoria lattici – e 14,1 per il beauty, salute, cura persona. In volume, invece, sempre nel nostro Paese, le merceologie vincenti sono surgelati (34,4%), prodotti per animali domestici (33,2), freschi e specialità alimentari, a pari merito, con il 32% di quota sul proprio reparto.
"Tenendo conto delle numerose interruzioni e delle incertezze dovute alla pandemia - commenta Peggy Davies, presidente di Plma - le statistiche relative al 2020 confermano la fiducia continua dimostrata dai consumatori nei confronti dei marchi del distributore", i quali, peraltro hanno tratto vantaggio da prezzi competitivi, o molto competitivi, che saranno determinanti anche alla luce del calo di reddito, e da una logistica più snella ed efficiente, che ha fatto la differenza durante i periodi di accaparramento.
Tornando ai vari Paesi se della nazione top, la Gran Bretagna, si è già parlato, in Francia la Mdd ha fatto segnare una notevole crescita, di 7 punti, arrivando al 38,5% del mercato in quantità, una forbice da attribuire, in larga parte, all'inclusione, per la prima volta nel conteggio Nielsen, delle vendite di PL relative a tre canali, per giunta molto dinamici: discount, vicinato e drive.
In Belgio la quota Mdd ha subito, invece, una leggera flessione, dovuta principalmente alla flessione delle vendite di dolciumi e snack, mentre nei Paesi Bassi le PL hanno archiviato l’anno in lieve crescita, conquistando il 37,1 per cento.
Il Portogallo ha registrato la performance maggiore, raggiungendo il 45% della quota di mercato, un’evoluzione, del resto, in linea con l'incremento, di quasi 5 punti, conseguito nell'arco di quattro anni, a partire dal 2016.
In Europa centrale e orientale si segnala un mercato Mdd fiorente dal 2003, cioè da quando Nielsen ha fornito per la prima volta i dati per la regione, con uno share superiore al 40% in Austria e al 30% in Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
L'incremento più importante si è registrato in Ungheria. Il Paese ha messo a segno, per la prima volta, un +1,4% conquistando il 36,2% del mercato.
Nell'area scandinava la Svezia ha ottenuto i risultati migliori, toccando un 34%, grazie all'incremento di 1 punto.
Nel bacino mediterraneo sia la Turchia che la Grecia hanno mantenuto quote di mercato superiori al 30%. In Italia, sempre nel 2020, il marchio del distributore ha continuato a registrare un andamento positivo conquistando, come detto, una quota di mercato del 22,6 in volume.
Conclude Peggy Davies: "Il marchio del distributore mantiene una posizione forte, persino nei mercati saturi, dimostrando che questi prodotti rappresentano una scelta prioritaria per i consumatori. In numerosi Paesi la clientela preferisce, insomma, le Mdd ai marchi dell’Idm".
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