Sembra proprio che l’era dei grandi ipermercati sia giunta, se non proprio al termine, quantomeno a una fase di “ripensamento“ e di rivisitazione della formula commerciale di questo format distributivo.

Messi in difficoltà dal calo generalizzato dei consumi, gravati dagli elevati costi gestionali e incalzati dalla risorta concorrenza dei negozi di prossimità, gli iper sono alla ricerca di efficaci soluzioni evolutive per continuare a sopravvivere. Una interessante tendenza, in tal senso, giunge dalla Francia. Pare infatti che Auchan – e non è il solo - stia rivedendo in modo significativo il proprio concetto di ipermercato, adattandolo maggiormente ai tempi e alle aree urbane in cui intende proporsi.

Lo dimostra in modo inequivocabile l’ultima apertura del gruppo distributivo francese, il 117° ipermercato inaugurato qualche giorno fa alla periferia di Parigi. Un punto vendita che presenta caratteristiche particolari, e che si distingue in modo marcato dai tradizionali ipermercati del retailer transalpino. Innanzitutto per la location: molto più a ridosso delle zone residenziali proprio per contrastare la concorrenza dei negozi di vicinato, superette in testa.

La superficie espositiva del nuovo iper Auchan (all’interno del centro commerciale Okabé, nei pressi di un’area ad alta densità urbana) è infatti di poco superiore agli 11mila metri quadri (contro gli oltre 12mila su cui si estendono di norma i punti vendita Auchan). Di più, in tal senso, stanno facendo da qualche tempo anche Leclerc e Casino, che per le loro nuove aperture puntano a metrature comprese tra i 6.000 e gli 8.000 metri quadri: ipermercati più piccoli, quindi, più facilmente gestibili e più fruibili dai consumatori. Ma torniamo ad Auchan.

Il nuovo iper della capitale francese si caratterizza non solo per la collocazione più cittadina e la minore superficie espositiva, ma anche per una serie di servizi, di scelte assortimentali e di politiche di prezzo che lo rendono maggiormente concorrenziale nei confronti di quei negozi di prossimità (da Petit Casino a Monoprix, da Franprix a Carrefour City) che rappresentano da qualche tempo una spina nel fianco delle grandi superfici.

Vanno in questa direzione, per esempio, le soluzioni adottate per accelerare il passaggio alle casse, con self scanning possibile sia in corsia che all’uscita. Oppure un sistema per velocizzare l’attesa alle casse già testato in Russia ma introdotto per la prima volta in Francia. Il servizio, denominato Q Boosting, viene attivato nei momenti di grande affluenza attraverso l’intervento di addetti dotati di scanner per snellire le code alle casse.

Altro punto di differenziazione, rispetto ai tradizionali iper Auchan, riguarda la proposta assortimentale, con un’offerta che dà più spazio alle referenze alimentari (circa i due terzi contro il 45-50% in media dell’assortimento di un iper extraurbano), una riduzione del banco taglio in favore dei reparti pesce, carni e panetteria-pasticceria, e una speciale attenzione agli accessori da cucina e al reparto audio-video.

Infine la politica dei prezzi, con una proposta di primi prezzi che sfiora le 2.000 referenze e un significativo ampliamento dell’offerta di prodotti sfusi in modalità self discount, sempre nell’ottica, oltre che di configurarsi come insegna attenta alle problematiche ambientali (sensibile riduzione degli imballaggi) anche di proporre un’offerta molto concorrenziale sul fronte del prezzo.