Evidentemente è il suo destino: ricalcare (qualcuno preferisce dire “copiare”) le orme dell’eterna rivale, quella Apple che da quasi trent’anni a questa parte è sempre risultata una spanna più in alto nel campo dell’innovazione tecnologica applicata all’informatica. Stiamo parlando naturalmente di Microsoft.

La notizia dell’ultima ora, infatti, la vede scendere sul terreno della vendita diretta. Lo farà attraverso la creazione di una catena di negozi al dettaglio con l’obiettivo non solo di crearsi un nuovo canale di vendita (sfruttando la forza e la potenza di un marchio che si colloca in cima alla classifica dei brand più conosciuti al mondo), ma anche di «conoscere più da vicino i gusti e le esigenze di utenti e consumatori». Questo almeno è quanto emerge dalle “motivazioni” ufficiali della multinazionale americana creata da Bill Gates.

I vertici del quartier generale di Redmond, in verità, non sono nuovi a un simile tentativo. Il precedente risale al 2001 con il varo a San Francisco del primo flagship store. Primo e ultimo, però, perché il progetto – non si è mai saputo bene perché – fu abbandonato. Oggi Microsoft ci ritenta. E sembra che lo faccia con maggiore convinzione. Tanto che ha scomodato per l’occasione un pezzo da novanta nel settore del retail.

A cercare di emulare il successo della casa di Cupertino (Apple, dopo un timido avvio con l’apertura di diversi store in store, ora vanta la bellezza di 251 punti vendita diretti negli Usa e negli altri continenti) è stato chiamato nientemeno che David Porter, una carriera venticinquennale in Wal Mart alle spalle, oltre a un’esperienza come responsabile del merchandising alla DreamWorks Animation. Nominato vicepresidente corporate dei Retail Store, dovrà decidere strategie e scelte operative inerenti la nuova rete di negozi con l’insegna Microsoft per studiare e interpretare i comportamenti dei consumatori.

Si tratta di una bella sfida per Porter, non c’è che dire. Anche perché, a differenza di Apple, Microsoft viene da sempre identificata con il software piuttosto che con l’hardware, con qualcosa pertanto che presenta grosse difficoltà a creare appeal in vetrina. Ma forse – chissa? - l’obiettivo è quello di puntare soprattutto sull’area games e telefonia nella quale Microsoft è presente, facendola convergere verso prodotti che sempre più concentrano in un solo apparecchio molteplici funzioni.