Con la sicurezza alimentare non si scherza. Ciò che si è scoperto nei giorni scorsi all’Auchan di corso Romania a Torino è a dir poco inquietante e si configura come l’ennesimo caso di frode in commercio e commercializzazione di sostanze pericolose per la salute. In questo caso il prodotto incriminato è un “macinato sceltissimo di carne equina” che tutto aveva tranne che essere di cavallo.

Ma veniamo ai fatti. All’inizio di aprile, a seguito di alcuni controlli a campione, l’Asl del capoluogo piemontese segnala alla procura di Torino di avere trovato nel reparto macelleria dell’ipermercato Auchan di Corso Romania carne equina che in realtà non è altro che un misto di bovino, pollo, suino, ovino. Da qui l’invio di polizia giudiziaria e Nas. Dalle cui verifiche si conferma quanto rilevato dall’azienda sanitaria locale.

Non solo. Si scopre che la carne messa in commercio contiene anche batteri pericolosi per l’uomo (la listeria). Risultato, reparto macelleria chiuso, amministratore delegato di Auchan Italia e direttore del punto vendita indagati (rischiano fino a tre anno di carvere), gravissime ripercussioni sull’immagine di serietà e di fiducia di una delle principali catene distributive operanti in Italia.

Evidentemente non si può fare di tutta un’erba un fascio. Anche in questo, come in molti altri casi, le responsabilità sono imputabili a singole persone e sarebbe sbagliato etichettare l’insegna Auchan come catena di supermercati poco affidabile. Sorprende però che un simile fatto abbia potuto accadere a livello di un’azienda distributrice di caratura internazionale come Auchan. Sfugge soprattutto la comprensione di come non ci si sia potuti accorgere dei un “dettaglio” rilvato dagli inquirenti: il differenziale registrato nel 2010 tra la carne equina acquistata (1.150 chili) e quella venduta (3.280 chili).

La decisione scellerata di spacciare per carne equina tuttaltro è frutto di chissà quale aberrato tornaconto personale. Va però detto, senza ovviamente giustificare in alcun modo simili episodi, che il clima in cui maturano potrebbe anche essere favorito dalla esasperata e spasmodica ricerca se non dei profitti, dei conti che devono tornare, specie in un periodo come quello attuale in cui il format degli iper soffre più di altri della perdurante crisi dei consumi.