Walmart, il più grande distributore al mondo, promette di rilanciare il settore delle energie rinnovabili e in particolare del fotovoltaico, con le sue 150 installazioni in 7 Stati. Queste vere fabbriche di energia pulita, realizzate in collaborazione con SolarCity – che ha creato gratuitamente l’infrastruttura – erogano forniture al dettaglio a prezzi interessantissimi e che verranno mantenuti costanti per i prossimi vent’anni.

Secondo Greenbiz.it quando questa insegna prende una decisione strategica, il suo prestigio è tale da creare un effetto di adeguamento fra i concorrenti, ma anche da parte del consumatore, che immediatamente si interessa della cosa.

Internamente la multinazionale di Bentonville (Arkansas) seguita a lavorare sulla propria eco compatibilità. Alla rete del solare, vanno aggiunti i 26 impianti “fuel cell” (dispositivi che permettono di ottenere elettricità direttamente da idrogeno e ossigeno, senza combustione termica) tutti negli Usa, e un preciso piano per sfruttare l’energia eolica.

Il colosso americano ha per obiettivo di approvvigionarsi al 100% di rinnovabili entro il 2020, attraverso una produzione tanto grande (7 miliardi di Kw/h) da corrispondere alla domanda di ben 620.000 abitazioni.

Attualmente Walmart ha circa 9.000 punti di vendita nel mondo, per un giro di affari di 470 miliardi di dollari (341 miliardi di euro).  Oltre che sul fronte delle energie pulite una larga parte degli attuali investimenti è impegnata nel commercio elettronico, dove il gruppo sta ingaggiando un vero braccio di ferro con la storica rivale Amazon.

Non a caso il 20 ottobre ha inaugurato i suoi laboratori @WalmartLabs che dovrebbero assicurare vendite per 10 miliardi di dollari nel canale on line. I lab saranno coordinati da un quartier generale che Walmart sta edificando in California. Qui è partito il reclutamento dei data scientist: non dei semplici  dirigenti,  ma soprattutto degli analisti in grado di interpretare i dati e di utilizzarli  in una chiave di marketing one to one.