Il Cda di Unieuro approva l’offerta di Fnac Darty e Ruby equity ma, nonostante l’unanimità, si divide sul corrispettivo, peraltro considerato congruo dai due advisor, Equita Sim Mediobanca, pervenuti alle medesime conclusioni, pur con metodi differenti.

Cinque consiglieri su 11 hanno ritenuto il prezzo non adeguato, altri cinque lo hanno considerato corretto, ma basso, e uno si è astenuto.

Da ricordare che la proposta francese prevede, per ogni titolo Unieuro, la corresponsione di 9 euro in contanti, più 10 centesimi in forma di azioni Fnac Darty di nuova emissione, quotate all’Euronext Parigi.

Quantificando si arriverebbe a un valore di impresa, sulla base dei dati di Borsa al 15 luglio, di 249 milioni di euro, per un insieme che ha chiuso l’ultimo esercizio, al 29 febbraio 2024, con un fatturato consolidato di 2,635 miliardi, in flessione del 6,3 per cento.

“Il Consiglio di amministrazione – riporta una nota ufficiale - ha unanimemente osservato alcune criticità con riferimento alle informazioni date dalla parte francese circa le motivazioni dell’offerta, i programmi futuri e le eventuali operazioni straordinarie, successive all’offerta stessa, confrontati con gli obiettivi strategici avviati e perseguiti da gruppo Unieuro e comunicati al mercato”.

I punti discutibili, citandone solo alcuni, ma più in dettaglio, risiedono, afferma Unieuro, nella mancanza di un piano strategico concordato fra le parti, nel fatto che le sinergie proposte dagli offerenti (20 milioni di euro) appaiono in realtà limitate e non si precisa in quale arco temporale la catena italiana potrà effettivamente beneficiarne.

Inoltre, Franc Darty e Ruby, incalza Unieuro, non hanno preso alcuna decisione in merito a possibili modifiche della composizione del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale dell’emittente (Unieuro stessa) e dei rispettivi compensi al momento del perfezionamento. Infine, scrive sempre il gruppo italiano, “gli offerenti non hanno svolto alcuna due diligence finanziaria, legale, commerciale, fiscale, aziendale, o di altro tipo, sull’emittente medesima”.

Un affondo pesante, in sintesi, al quale gli aspiranti compratori hanno quasi subito risposto, prendendone atto, ma ricordando che “il corrispettivo incorpora un premio del 42% rispetto al Vwap (prezzo medio ponderato), al 15 luglio 2024, di Unieuro, il che permette di partecipare alle potenzialità del gruppo combinato (10 miliardi di vendite, ndr) in termini di creazione di valore. L’offerta, proseguono i francesi, costituisce “un'opportunità strategica unica per la creazione di un leader europeo nella vendita al dettaglio specializzata, a beneficio di tutti gli stakeholder di Unieuro”.

Ma la grande domanda, che, almeno la parte italiana si pone, è: come si esprimerà la Commissione europea, autorità antitrust compente in materia di operazioni internazionali?

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