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Pepco vende Poundland per un Pound

Pepco vende Poundland per un Pound
Di: Ardfern, via Wikimedia Commons

Pepco vende Poundland per un Pound

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Luca Salomone

Solo una sterlina dagli americani di Gordon Brothers, gruppo finanziario con sede in Massachusetts.

Questo il paradosso della catena discount, alimentare e non alimentare, acquisita da Gruppo Pepco nel 2016, e ceduta, appunto, per la simbolica cifra di un Pound, a fronte di ricavi lordi di 1,67 miliardi di sterline (1,96 miliardi di euro).

E dire che Poundland non si chiama così a caso, ma per il forte risparmio garantito al consumatore e per le sue promozioni “tutto a una sterlina”.

La colpa è dei discount

La transazione, che arriva dopo un lungo periodo di sofferenze, si è conclusa tramite la newco 1903 Peach Bidco Limited, e vede passare al comando l’investitore Usa.

Gordon Brothers, specializzato nel retail, nonché ex proprietario, fra le altre cose, di Laura Ashley, immetterà investimenti per un massimo di 80 milioni di sterline (94 milioni di euro).

Poundland è caduta per vari motivi: il Covid, la congiuntura economica sfavorevole, l’appesantirsi dei costi salariali, ma soprattutto la crescente concorrenza – almeno per la parte alimentare – di insegne attive in modo massiccio sullo scacchiere britannico, come Lidl (1.100 negozi nel Regno Unito al 2025) e Aldi (oltre 1.000 insediamenti, con un target, a lungo termine, di 1.500).

Il colpo è così pesante che lo stesso gruppo Pepco scrive: “Nell'ultimo anno finanziario, Poundland ha contribuito per il 33% ai ricavi consolidati (6 miliardi e 167 milioni di euro, +10,2% a rete corrente), ma solo per il 5% alla formazione del margine Ebitda”. Anzi: la vendita, secondo quanto comunicato in precedenza, non darà alcun profitto alla parte acquirente, in quanto il marchio potrebbe non essere in grado di generarne.

Nonostante tutto questo Pepco dovrebbe conservare una partecipazione di minoranza in Poundland, subordinatamente alla proposta di ristrutturazione avallata dall'Alta Corte di Londra (quasi l’equivalente della nostra Corte di Cassazione).

La parte venditrice, che ha selezionato il compratore fra altri pretendenti, ha aggiunto che “con il deconsolidamento di Poundland si prevede, per il gruppo, una maggiore redditività, margini in salita, un cash flow più solido e regolare”.

Fuga dall’alimentare

La cessione permetterà anche a Pepco Group di portare avanti un piano di uscita dai prodotti alimentari di massa, per concentrarsi soprattutto sull’abbigliamento e su categorie più remunerative, pur mantenendo un posizionamento discount.

Il piano, dovrebbe estendersi, per i medesimi motivi, anche alla catena Dealz Poland, operativa anche in Irlanda e nell’Isola di Man, focalizzata soprattutto sul grocery alimentare e detentrice di una rete di circa 350 indirizzi, di cui oltre trecento in terra polacca.

Poundland, invece, impiega attualmente 16mila persone, tra offline e online, e dispone di oltre 800 negozi fra Regno Unito, Isola di Man e Irlanda.

“Tutti i negozi, gli occupati, le attività e le passività dell’insegna – precisa una nota - passeranno sotto l’egida di Gordon Brothers come parte della transazione. Sotto questa nuova proprietà, l'azienda sarà guidata dall’attuale Ceo, Barry Williams. Il marchio manterrà il proprio nome in Gran Bretagna, mentre si trasformerà in Dealz negli altri Paesi”

Ammettendo che anche Dealz venga ceduta, intenzione, come si è visto, ben annunciata, Gruppo Pepco lascerà sul terreno più di un quinto della propria rete globale (che è intorno ai 5mila Pdv) e circa un terzo dei ricavi.

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