Olio: Coop reagisce ed esce sui giornali con un paginone per rassicurare i consumatori sulla qualità della propria private label.

Il messaggio, intolato “Extravergine davvero!” recita: “Da sempre garantiamo l’olio extravergine di oliva a marchio Coop. Dal 2001 dichiariamo la provenienza dei nostri olii extravergini. Selezioniamo e verifichiamo i frantoi, controlliamo la realizzazione del prodotto su tutta la filiera dalla sua origine. Per gli oli italiani risaliamo anche agli uliveti”.

Una comunicazione che la dice lunga su quanto sia fondamentale, a dispetto delle leggi (volontarie) europee, l’indicazione esatta della provenienza degli alimenti.

Il tutto in concomitanza con l’avvio, da parte dell’Antitrust, di 7 istruttorie per presunte pratiche commerciali non corrette a carico di altrettanti marchi.

Oltre a tre brand di Gruppo Carapelli (“Carapelli Il frantoio”, “Bertolli Gentile” e “Sasso Classico”), gli altri sono “Carrefour Classico”, “Cirio 100% italiano”, “De Cecco Classico”, “Prima donna Lidl”, “Pietro Coricelli Selezione” e “Santa Sabina”.

“Secondo quanto segnalato, a seguito di test condotti dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le caratteristiche organolettiche e chimiche dei campioni di olii sottoposti a verifica – scrive l’Agcm - sarebbero risultate inferiori ai valori previsti per qualificare l’olio come extra-vergine di oliva”.

Nel contempo ben 7 associazioni di settore - Aipo, Assitol, Assofrantoi, Cno, Federolio, Unapol, Unaprol e Unasco – hanno aderito a un accordo per cautelare la filiera, per premiare le eccellenze produttive e per sostenere il piano olivicolo nazionale.