L’andamento delle vendite nel periodo di saldi negli ultimi anni è stato disastroso – spiega il Codacons – gli stessi commercianti al termine dei precedenti sconti invernali hanno denunciato fortissime riduzioni degli acquisti con punte del -30%. Ma la conferma di come gli italiani abbiano sempre più rinunciato ai saldi, arriva dal confronto tra la spesa media del 2009 e il budget che oggi le famiglie dedicano agli sconti. Se 5 anni fa un nucleo spendeva mediamente 450 euro (dati Confcommercio) per gli acquisti durante i saldi, quest’anno non verrà superata la soglia dei 200 euro a famiglia, con una riduzione di spesa del 55% in 5 anni.
“Oggi, a pochi giorni dall’avvio dei saldi, le vendite non sono decollate, nonostante la buona affluenza di cittadini lungo le strade dello shopping, e stimiamo una contrazione media degli acquisti del 12,5% rispetto allo scorso anno – spiega il Presidente Carlo Rienzi – A risentire della situazione negativa sono soprattutto le periferie e i piccoli negozi, sempre più schiacciati da outlet e grandi catene straniere. E’ ora di rivedere le norme che regolano gli sconti di fine stagione, aprendo alle liberalizzazioni e lasciando ai commercianti la possibilità di scegliere quando scontare la merce, perché in caso contrario i negozi di vicinato scompariranno del tutto dalle nostre città, a vantaggio delle multinazionali straniere sempre più padrone del settore del commercio”, conclude Rienzi.
E nel frattempo dalle città arriva un vero bollettino di guerra. Persino a Milano, dove di solito gli acquisti di gennaio reggono, i primi giorni hanno fatto segnare un modestissimo +0,5% che, secondo Federazione Moda Italia, non troverà conferma nei prossimi week end. Anzi la stagione degli sconti invernali dovrebbe chiudersi con un -4% sullo scorso anno e con un budget per persona di 170 euro, contro i 179 del 2013.