Il fondo sovrano del Qatar, Qatar Investment Authority (Qia), controllato dalla famiglia regnante, sembra diventato l’asso pigliatutto della distribuzione mondiale di fascia alta. Mentre in Italia si vocifera che gli arabi stiano per aggiudicarsi l’antico palazzo del Credito Italiano in Piazza Cordusio, nel cuore di Milano, per poi affittarlo in parte a El Corte Inglès, sul piano internazionale l’ultimo annuncio riguarda House of Fraser, catena britannica per la quale sarebbe stata messa sul tappeto un’offerta di 300 milioni di sterline (430 milioni di euro).

Inaugurata nel 1849, House of Fraser costituisce la fascia più elevata dei grandi magazzini, fa capo alla holding Highland Group, e conta 62 negozi fra Gran Bretagna e Irlanda per un fatturato di 1,3 miliardi di sterline (1,86 miliardi di euro), che stona con un alto livello di indebitamento. L’acquisto fa il paio con la proprietà di Harrods, passata al Fondo già nel 2010. La catena britannica fra l’altro dovrebbe fare capolino anche da noi, quest’estate, con un temporary shop in Costa Smeralda.

Qia, possiede anche una fetta molto consistente (26%) di Sainsbury’s e si dice che stia partendo all’attacco di Mark & Spencer, mentre in Francia è già da tempo al lavoro su Printemps: dopo avere affiancato Maurizio Borletti, gli uomini dell’Emiro sono riusciti a estrometterlo dalla trattativa e a rimanere i soli in campo.

Un altro fronte caldo è quello americano. Negli Usa il Fondo ha aumentato la propria quota nelle gioiellerie Tiffany, salendo fino al 12,5%. Anche qui ha inciso un bilancio appesantito da utili in calo, con una perdita di 5 punti, che stona con un piano di nuove aperture che prevede ben 15 negozi tra Europa, Asia e America. Per finanziare tutto questo serve ovviamente la mano di un forte investitore, anche se il giro di affari di Tiffany risulta in crescita del 4%, fino a 3,8 miliardi di dollari.