Prosegue la crescita dell'e-commerce in Italia: il valore degli acquisti online raggiunge nel 2015 i 16,6 miliardi di euro con un incremento in valore del 16% rispetto al 2014, pari a oltre 2,2 miliardi di euro.

"Contribuiscono i settori che hanno trainato il commercio elettronico fino a oggi, come il turismo (+14%), l’informatica ed elettronica (+21%) e l’abbigliamento (+19%), ma anche l'editoria (+31%) e, finalmente, i settori emergenti come il food&grocery, l’arredamento e home living e il beauty", afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

"La penetrazione dell'eCommerce – continua Perego - raggiunge il 4% delle vendite retail, ma siamo ancora lontani dai principali mercati occidentali (Francia, Germania, Gran Bretagna e Usa) dove il canale ha toccato livelli di diffusione fino a quattro volte più elevati”.

Questo lo scenario del mercato del commercio elettronico presentato ieri, 19 ottobre, dall’Osservatorio e-commerce B2C promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.

Se la crescita è determinata, come già detto, dai grandi classici dell’on line, i beni di consumo e durevoli si dimostrano emergenti. Così, nell’informatica ed elettronica, l'apporto arriva soprattutto dagli acquisti di tv, telefonia, tablet e pc, ma anche dagli elettrodomestici bianchi.

Il food&grocery è pari al 2% del mercato e tocca i 377 milioni di euro, l’arredamento e home living formano un altro 2% e il beauty l’1%, con 190 milioni di euro.

"Il mercato e-commerce B2C resta ancora sbilanciato sui servizi che valgono il 60% dell’acquisto online. Tuttavia i prodotti crescono a un tasso più elevato (+21%) rispetto ai servizi (+12%) e così il paniere italiano si sta conformando a quello rilevato nei principali mercati occidentali", sottolinea Riccardo Mangiaracina, direttore dell'Osservatorio Ecommerce B2C Netcomm - Politecnico di Milano.

“Gli italiani – conclude Mangiaracina - comprano online anche quelle categorie merceologiche, come alimentari o oggetti d’arredamento, fino a qualche tempo fa quasi assenti sul web. Cibi e bevande (vino compreso) rappresentano oggi il 3% delle vendite da siti italiani e formano uno dei settori più dinamici”.