I centri commerciali prendono il consumatore per la gola: infatti, secondo quanto emerge dall’ultima indagine internazionale sui comportamenti dei visitatori degli shopping center condotta da Cbre, quasi un terzo delle persone intervistate vi si reca solo per mangiare, che sia in un ristorante o in una caffetteria. La percentuale, nella nostra Penisola, è pari, per la precisione, al 25%.

Dall’indagine – svolta su 22.000 individui in 22 Paesi, in Europa, Sud Africa e Medio-Oriente - è emerso, inoltre, che il 43% del campione italiano ritiene che l’offerta di food and beverage sia “molto importante” quando visita un centro commerciale.

Il dato è ben al di sopra della media europea (36%) ma al di sotto, per esempio, dei valori di Spagna (52%) e Romania (53%). Inoltre, in Italia, anche se il motivo principale per visitare lo shopping center è fruire dei servizi di ristorazione, in media il 31% dei visitatori si trattiene successivamente per fare spese, contro una dato europeo di 40 punti.

” È già una tendenza in atto che proprietari e sviluppatori stiano dedicando una maggiore attenzione ai concept di food & beverage nei centri commerciali, concept che sempre più si caratterizzano come un’ancora - afferma Silvia Gandellini, head of retail investment per Cbre in Italia -. Lo abbiamo visto anche nel Bel Paese: in alcuni progetti di restyling di centri esistenti l’offerta di F&B è stata integrata con quella di leisure.

“Gli investitori - conclude Gandellini - sono sempre più attenti ai fondamentali, guardano al bacino, alla competizione, ai fatturati e alla possibilità di crescita. Lavorare attivamente su un centro commerciale aiuta a differenziarlo dalla competizione, ne aumenta l’appeal e consolida la fedeltà di consumatori sempre più esigenti. Il F&B è un’ottima occasione di riposizionamento e rilancio”.