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Il Portogallo rinuncia al Nutriscore

Il Portogallo rinuncia al Nutriscore
Il Portogallo rinuncia al Nutriscore

Il Portogallo rinuncia al Nutriscore

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Luca Salomone

di Luca Salomone

Si sfalda il Nutriscore, il sistema di etichettatura nutrizionale creato dalla Francia nel 2017 e poi esteso a molte altre nazioni: Germania, Belgio, Spagna, Lussemburgo, Svizzera, Paesi Bassi e, ultimo arrivato, quest’anno, il Portogallo.

La nazione, nella quale il logo sarebbe dovuto entrare in vigore a partire da luglio, ha infatti rinunciato. Lo ha detto, il 27 maggio, il Ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine del Consiglio dell'agricoltura e della pesca di Bruxelles: «Oggi ho avuto un incontro con José Manuel Fernandes, nuovo Ministro dell'agricoltura e della pesca del Portogallo, che ha confermato che il provvedimento, varato dall'ultimo governo pochi giorni prima di interrompere la sua esperienza, sarà annullato» e questo tramite una procedura di carattere giudiziario in capo, presumibilmente, alla Corte suprema amministrativa di Lisbona.

Il precedente esecutivo, socialista, è andato in pensione il 2 aprile, quando è stato ufficialmente nominato Primo ministro Luís Montenegro, leader della coalizione di centrodestra, Alleanza Democratica.

A parte le esultanze sulla caduta di un sistema che è e rimane di carattere volontario, sia per la Gdo, sia per l’industria, bisogna ricordare che una decina di giorni fa Migros, uno dei due colossi della Gdo elvetica (l’altro è Coop CH) ha deciso di abbandonare il Nutriscore, reputato, dalla catena, che lo aveva adottato tre anni fa per le private label, “troppo limitato rispetto ai costi elevati”.

Secondo Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare, «la notizia che il Portogallo non applicherà la norma sul Nutriscore riporta l’unità tra i Paesi del Mediterraneo su questo tema e conferma il progressivo arretramento del Nutriscore stesso in tutta Europa. Negli ultimi mesi, in Francia e in Germania, alcuni importanti marchi hanno deciso di non esporre più l’etichetta, mentre in Svizzera, dopo che entrambi i rami del Parlamento si sono espressi per limitare “gli effetti problematici del Nutriscore”, anche la più grande catena di distribuzione (Migros, appunto, ndr) e il principale fornitore di prodotti lattiero-caseari hanno abbandonato il sistema».

«Considerato che la Spagna ne ha da tempo bloccato l’adozione e che in Romania il Nutriscore è vietato per legge, poiché ingannevole per i consumatori – ha concluso Mascarino -, crediamo che i tempi siano maturi affinché l’Europa decida di orientarsi su modelli meno fallaci e discriminatori, capaci di indurre realmente i cittadini a seguire diete più sane e bilanciate».

E' una cosa positiva? Dipende dai punti di vista....

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