Il colosso Gamestop di Grapevine (Texas), con 6.600 punti di vendita piazzati in 17 Paesi, fra i quali l’italia, ha annunciato tre giorni fa il riassetto della propria rete: chiusura di 250 punti di vendita nel 2013, di cui 200 in territorio americano, nuove aperture in mercati promettenti, una forte strategia incentrata a livello europeo sulla Francia, dove si prevedono 70 nuovi negozi. L’insegna resta un punto di riferimento per tutti gli appassionati.

Ma questo non significa che non ci sia spazio per la concorrenza. In Italia si sta facendo largo l’emiliana Games Time, che chiude l’anno con 25 punti vendita nel nostro Paese, attivi in quasi tutte le regioni italiane, dalla Lombardia alla Sicilia. La catena in franchising ha fatto il suo debutto nel giugno del 2012 con i primi opening in Lazio e in Sicilia: “E ci sono ancora numerose richieste in trattativa – dichiara Fedele Daidone, general manager -. Purtroppo sono in stand-by presso una serie di istituti di credito.  L’ostacolo maggiore è dato infatti dal sistema creditizio, che sta frenando lo sviluppo dell’economia”.

Il successo della nuova catena – che ha previsto di arrivare entro la fine dell’anno a quota 50 negozi in Italia -  è dovuto a un mix di fattori come l’ampio assortimento di videogiochi e accessori a listino sia nuovi che usati,  il livello minimo di investimento richiesto dall’affiliato per aprire il punto vendita e che non prevede fee d’ingresso, il format che prevede l’organizzazione - all’interno dei punti vendita - di tornei a squadre con la collaborazione di GTI - Gaming Team Italia.

“Nel settore – precisa Daidone - ci sono già proposte consolidate ma il valore aggiunto di Games Time è quello di poter offrire ai giocatori la casa dei propri sogni, un posto dove giocare e ritrovarsi con altri appassionati e collezionisti”.