Dopo Penny Market e Lidl, entrambe tedesche e già fortemente presenti nella Penisola, e prima della francese Leader Price, che decollerà in aprile, un altro discounter estero, la germanica Aldi, sbarca in Italia: il debutto è fissato fra 3 settimane, per il 15 febbraio.

La collocazione del pilota non è ancora certa, ma tutti giurano su Castellanza, in Provincia di Varese, dunque in una posizione strategica, data la relativa prossimità di Milano.

Il gruppo è formato, come si sa, da due rami, Aldi Nord e Aldi Sud, ed è la parte Sud – attiva in Gran Bretagna, Irlanda, Austria, Slovenia, Svizzera, ma anche in Usa e Australia - che arriverà sul nostro territorio, visto che Aldi Italia è un’emanazione della consociata austriaca Hofer.

Secondo il recentissimo ‘Global Powers of retailing 2018’, il rapporto annuale che Deloitte dedica ai maggiori retailer mondiali, il gruppo, sommando le due parti, ha chiuso l’esercizio 2016 con ricavi stimati di circa 85 miliardi di dollari (67% per cento dovuti all’estero) in crescita del 4,8 per cento. Il valore espresso in euro supera 69 miliardi e colloca Aldi all’ottavo posto nella top ten dei distributori mondiali, quasi a pari merito con Carrefour (84.131 milioni di dollari), ma molto lontano da Lidl, che occupa saldamente la quarta posizione, con più di 99 miliardi e un +5,3 per cento di variazione.

Anche se Aldi (7.000 Pdv nel mondo) ha impiegato parecchio tempo a preparare lo sbarco, la sua marcia dovrebbe ora procedere rapidamente a partire dal Nord, considerando i numerosi insediamenti già ultimati in Lombardia, Veneto, Trentino, sostenuti dal centro distributivo e sede di Verona.

Una curiosità: la suddivisione in due aziende deriverebbe da un dissidio tra i due fondatori, gli scomparsi Karl e Theo Albrecht, che, negli anni Sessanta si sarebbero scontrati sull’opportunità o meno di vendere sigarette nei negozi. Ma la leggenda non dice chi dei due fosse il fumatore…