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Surgital accelera su piatti pronti e nuovi ristoranti

Surgital accelera su piatti pronti e nuovi ristoranti
Surgital accelera su piatti pronti e nuovi ristoranti

Surgital accelera su piatti pronti e nuovi ristoranti

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Emanuele Scarci


di Emanuele Scarci

Un ristorante in via Benci a Firenze da aprire a settembre e probabilmente un altro a Milano entro l’anno.

Le inaugurazioni, fra centri città e centri commerciali, dovrebbero salire a 7 entro il 2023 e si aggiungeranno ai 3 già operativi fra Bologna e Padova: in tutto saranno 10 i ristoranti con la cucina di Romagna recanti l’insegna Ca’ Pelletti. Il brand fa parte della scuderia Surgital, l’azienda della pasta fresca surgelata che quest’anno dovrebbe, nel complesso, varcare la soglia dei 100 milioni di fatturato, in crescita del 25% rispetto agli 80 dell’anno scorso.

“Il budget 2022 prevede uno sviluppo più moderato - dichiara il direttore commerciale e comproprietario Massimiliano Bacchini - ma proiettando il trend del primo quadrimestre a fine anno arriviamo a questa cifra. La spinta maggiore arriva dall’export, ma anche la domanda in Italia rimane vivace”.
La società di Lavezzola dichiara la leadership nei segmenti di pasta fresca surgelata, piatti pronti surgelati e sughi in pepite surgelati per la ristorazione, il catering e il canale bar.

Recentemente Surgital ha lanciato la linea di piatti pronti surgelati per la grande distribuzione “Piacere Mio!”, offerta dalle principali catene retail, eccetto Esselunga. Si tratta di 7 primi piatti destinati, secondo Surgital, a chi vuole concedersi pranzi e cene gourmet senza accendere i fornelli. Per allestire le nuove linee l’azienda ha investito 10 milioni. “Il marchio proprio cresce del 3-4% - osserva Bacchini -, ma la novità è il nostro brand, sia come marchio che come prodotto. La strada è lunga ma la percorreremo fino in fondo”.

Da artigiano a multinazionale

Nata come piccolo laboratorio artigianale di pasta fresca, fondato da Romana Tamburini, Surgital oggi produce su scala industriale quotidianamente 165 tonnellate di pasta fresca, 80 mila piatti pronti monoporzione e 12 tonnellate di sughi in pepite con 350 dipendenti. L'export raggiunge 60 Paesi. La ristorazione è il canale privilegiato, ma la penetrazione è iniziata anche nella distribuzione moderna. Con più determinazione dopo lo choc della pandemia che aveva semi-paralizzato l’Horeca.

Nel 2021 Surgital ha realizzato un fatturato aggregato di 80 milioni di euro, +35% sull’anno precedente, annullando il deficit del periodo Covid. Infatti nel 2020 il fatturato dell’azienda era scivolato di oltre il 30% e l’utile era precipitato da 7,4 milioni a 1,8, mentre il debito lordo saliva da 30 a 39 milioni (dati Mediobanca).

L’industria dei surgelati è un settore energivoro. Quali le incognite sul 2022? “Per fortuna – risponde Bacchini – ci siamo dotati due anni fa di una centrale a metano di 6 megawatt con una condotta dedicata che ci rende autoproduttori di energia al 100%. Tuttavia ora dovremo cambiare il motore della centrale, con un investimento di 2,5 milioni, che avrà il pregio di modulare la potenza a seconda della velocità del ciclo produttivo”.

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