Prosciutto di Parma chiude il 2020 con una sensibile riduzione della produzione
Prosciutto di Parma chiude il 2020 con una sensibile riduzione della produzione
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La pandemia ha messo a dura prova il comparto e in particolare quelle imprese che si rivolgono all’HoReCa: il protrarsi della chiusura di questo canale e le difficoltà del banco taglio nella Gdo, soprattutto nella prima parte del lockdown, hanno determinato un significativo calo delle vendite con forti ripercussioni anche sulla produzione.
Possibile inversione di tendenza con la riapertura della ristorazione.
Il prosciutto di Parma chiude il 2020 con una sensibile riduzione della produzione: i prosciutti marchiati sono stati circa 8.700.000 in calo del 2,2%, mentre le cosce avviate alla produzione sono state 7.800.000 in diminuzione del 10% rispetto al 2019.
Il 2020 ha mostrato una generale contrazione del mercato del prosciutto crudo. In questo contesto le vendite del Parma in Italia nel canale distributivo moderno sono diminuite del 5,6%, mentre le esportazioni sono riuscite a contenere almeno in parte la crisi con un calo del 3% e 2.500.000 prosciutti di Parma esportati.
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