La spesa destinata ai prodotti non alimentari è ripartita, superando il giro d’affari realizzato nel pre-pandemia: nel 2022 genera oltre 109 miliardi di euro, con una crescita annua di +4,3% che arriva a +6,0% sul medio periodo (2018-2022).

Ma l’inflazione contiene i consumi e rallenta la ripresa.

Lo rileva la nuova edizione, appena pubblicata, dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio che ogni anno raccoglie, organizza e sistematizza le evoluzioni di 13 comparti non alimentari mettendone a fuoco giro d’affari, consumi, canali di vendita, innovazioni tecnologiche e tendenze di mercato. E che in questa ventunesima edizione si arricchisce di un approfondimento sull’e-commerce; di un focus sull’utilizzo dei social network da parte delle principali insegne della distribuzione non alimentare e dei risultati del sondaggio sul sentiment dei consumatori in tema di sostenibilità.

Non solo: per offrire una lettura trasversale delle evidenze emerse, GS1 Italy ha realizzato anche uno speciale che raccoglie le 10 tendenze più significative del 2022.

L’Osservatorio Non Food offre quindi uno sguardo d’insieme, dettagliato, ragionato e “interconnesso” della rete di fenomeni che hanno caratterizzato l’anno passato, come il crescente ruolo del fattore convenienza nella scelta del canale su cui effettuare gli acquisti, il ritorno ai negozi fisici che rallenta l’e-commerce, e la ricerca di maggiori servizi. Ma anche il boom dei prodotti di automedicazione (+11,5% le vendite a valore rispetto al 2021) e la contrazione di elettronica di consumo, casalinghi, giocattoli ed edutainment, il successo dei factory outlet (+10,4% punti vendita in un anno) e dei grandi magazzini che crescono in numerica e che, nel comparto del tessile, mettono a segno il primo risultato positivo dal 2016.