di Emanuele Scarci

Chiusure senza fine per Carrefour Italia. Questa volta è il turno dell’ipermercato nel centro commerciale ‘Le Sorgenti’ di Frosinone. Carrefour ha chiuso definitivamente i battenti lo scorso 27 marzo cedendo il punto vendita all’insegna IperDem. Ora si stanno riallestendo gli spazi del negozio per ospitare il nuovo gestore.

Il marchio Dem, nato circa 15 anni fa, conta 18 punti vendita, dislocati a Roma e provincia e fa parte del Gruppo Gros-Romano Supermercati che vale circa un miliardo di euro di fatturato.

L’ultima chance

La cura di cavallo avviata dal ceo Christophe Rabatel continua. Frosinone è l’ultima tappa di una lunga serie di chiusure e cessioni di punti vendita che stanno cambiando i connotati di Carrefour. La campagna vendita ha interessato tutto il Centro nord, dalle Marche al Veneto, dalla Lombardia al Lazio.

L’ultimo accordo raggiunto in gennaio con il sindacato ha comportato la gestione di 719 esuberi, con il criterio della non opposizione a fronte di un incentivo all’esodo. E la cessione in franchising di 106 negozi della rete vendita a terzi operatori commerciali nel corso di quest’anno.

“La cessione di un terzo della rete sta interessando soprattutto la Lombardia e il Piemonte - commenta il segretario generale aggiunto di Fisascat-Cisl, Vincenzo Dell’Orefice -. Le superfici quelle più grandi, le meno performanti, sono da sempre sul mercato, in particolare nel Lazio. Dopo l’accordo firmato sul franchising, le grandi superfici una volta cedute cambiano insegna”.

Exit strategy o rilancio?

Se le cessioni e il ricorso esteso al franchising non è l’exit strategy di Carrefour, è la via scelta per tamponare anni di perdite e rilanciare la società italiana. Forse l’ultima chance per convincere il ceo Alexandre Bompard a rimanere nel nostro Paese.

Nel 2020 Carrefour ha chiuso il bilancio in profondo rosso: 181 milioni di perdite che si sommano ai 186 milioni dell’esercizio precedente. Tuttavia nel quarto trimestre del 2021 ha aumentato le vendite, a rete costante, del 2,5% a 1,17 miliardi di euro.

Nel complesso, il 2021 si è chiuso con un giro d’affari, a rete costante, di 4,41 miliardi, -3% rispetto al 2020.