Grano: Aidepi, senza grano estero a rischio qualità pasta italiana
Grano: Aidepi, senza grano estero a rischio qualità pasta italiana
- Information
Grano estero killer della produzione italiana? Semmai è vero il contrario.
In realtà l’import di grano estero di qualità salva il mito della pasta italiana: il suo gusto, la sua competitività internazionale e l’occupazione di 120 aziende pastarie e 300mila aziende agricole italiane. Lo rivela AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) in occasione dell’ennesima manifestazione di protesta di Coldiretti per la “tutela del grano italiano”.
Secondo l’Associazione senza importazione di grano estero di qualità, gli agricoltori, paradossalmente, rischierebbero di vendere all’industria meno grano, cioè solo quello che raggiunge i parametri qualitativi della materia prima previsti dalla legge di purezza, che da quasi 50 anni (legge n. 580 del 4 luglio 1967) fissa le regole della qualità della nostra pasta. Il resto, senza il blend con grano estero di alta qualità, potrebbe essere venduto solo per l’alimentazione animale, con una perdita dei ricavi per gli agricoltori di circa il 50%.
Quando si sostiene che il grano estero è di bassa qualità e viene scelto perché costa poco, si stanno dicendo due cose non vere. Quello canadese, per esempio, negli ultimi 50 anni ha avuto valori medi di proteine del 14,5% (e proprio per questo è stato sempre pagato circa il 15-20% in più di quello nazionale). Stessa cosa per il grano francese e americano, anche qui a fronte di valori proteici spesso superiori al 15% si afferma un differenziale di prezzo del +20-25%.
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.