di Emanuele Scarci

Il rilancio di Coop Alleanza 3.0 passa anche attraverso la cessione di asset aziendali un tempo ritenuti strategici. L’ultimo è Robintur travel group, ceduto al player Gattinoni una quindicina di giorni fa (del negoziato avevamo scritto su DM lo scorso 7 marzo). Robintur detiene la più grande rete italiana di agenzie di viaggio dirette, con 400 dipendenti. E potrebbe non essere l’ultima cessione per completare il processo di risanamento della più grande delle cooperative di consumo. Negli anni precedenti Coop Alleanza 3.0 ha ceduto le farmacie, le stazioni di servizio, diversi immobili e alcuni hub logistici.

Inoltre dallo scorso 1° gennaio sono validi gli accordi sottoscritti con il retailer siciliano New Fdm per la cessione di 12 pdv (di cui 7 iper) per i quali la società ha accettato oneri per 28,5 milioni, ma anche l’attivazione di un contratto di master franchising. Il veicolo societario prescelto è Superisola: è stato dotato dalla cooperativa di un fondo ristrutturazione di 20 milioni di euro, necessari per il rilancio dei pdv. La partecipazione è stata contestualmente ceduta con una minusvalenza di 488 mila euro. Coop Alleanza 3.0 si è inoltre impegnata a manlevare l’acquirente dalla mancata rinegoziazione dei contratti di locazione per 8 milioni.

Un anno positivo
Nel 2021 si sono registrate vendite a insegna Coop per 5,049 miliardi, con un calo dell’1,4% sul 2020, ma in crescita di 131 milioni sul 2019.
La perdita d’esercizio è stata contenuta in 22 milioni, meglio dei -132 milioni del 2020 che si aggiungevano ai 427 milioni del biennio 2018/19. Per la fine dell’esercizio, il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello, prevede il ritorno all’utile di bilancio. E aggiunge: “L’Ebitda della gestione caratteristica è di nuovo positivo e questo è un dato fondamentale. Esprimiamo un certo orgoglio dopo 3 anni di risanamento”.

Dopo anni di sforbiciate, l’Ebitda segna il miglior risultato dalla nascita (1° gennaio 2016) della cooperativa, per la prima volta in positivo: +14 milioni, con un recupero di 134 milioni dal 2018. La gestione delle partecipate registra proventi per 97 milioni generati da dividendi (Unipol e Igd) e plusvalenze da cessione. Coop Alleanza 3.0 ha una quota del 22,2% del gruppo assicurativo Unipol e del 40,9% di Igd, specializzata nello sviluppo e gestione di centri commerciali. In portafoglio la cooperativa detiene titoli per la negoziazione per 1,24 miliardi. A dicembre 2021, la Posizione finanziaria netta è negativa per 1,3 miliardi mentre il prestito sociale è calato da 1,1 miliardi a 998 milioni.

Vendite giù

Sul piano commerciale, l’anno scorso le vendite lorde al dettaglio di Coop Alleanza 3.0 hanno evidenziato, a rete omogenea, un calo del 2%; a rete totale calcolando l’effetto delle chiusure, la differenza è del -3,8%. Per quanto concerne i singoli canali di vendita, gli ipermercati hanno segnato una mini erosione dello 0,6% mentre i supermercati sono scivolati del -3,5%. Anche se meglio del 2,5% rispetto al periodo pre-pandemico.

Negativi i risultati dell’e-commerce. La società Digitail, delegata alle vendite online con 3 dark store puntati su un bacino di 4 milioni di persone, ha perso 9,3 milioni.
Nell’esercizio, i costi del personale si sono ridotti di 21 milioni, anche per effetto del piano di 800 uscite incentivate che, dal novembre 2020, è costato 25 milioni.
La cooperativa ha ceduto 15 pdv fra Romagna e Friuli, oltre a quelli di Marghera Romea, Sassuolo e Castelfranco Veneto. Nel corso del 2021 sono stati investiti sulla rete di vendita circa euro 85 milioni. Ciò ha permesso di rinnovare e ridimensionare gli iper di Brindisi, Carpi, Bari Japigia e San Donà.
Infine, Alleanza Coop 3.0 ha ottenuto un mutuo di 200 milioni a medio lungo termine da parte di un pool di banche, garantito da Sace.

Il piano 2022-2024 prevede un rilancio con investimenti per oltre 180 milioni sullo sviluppo della rete con 400 punti vendita Coop, dai negozi di 250 metri quadrati a quelli da 10 mila: “Mettiamo le mani su 11 punti vendita in particolare e poi sulle nuove aperture, che saranno 24 ” ha sottolineato Cifiello. La parola d’ordine è riadeguare il format di supermercati e ipermercati alle esigenze di mercato.