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Consumi, Osservatorio Findomestic: casa ok (+2,6%) ma motori ko (-6,2%), durevoli a 69 mld

Consumi, Osservatorio Findomestic: casa ok (+2,6%) ma motori ko (-6,2%), durevoli a 69 mld
Consumi, Osservatorio Findomestic: casa ok (+2,6%) ma motori ko (-6,2%), durevoli a 69 mld

Consumi, Osservatorio Findomestic: casa ok (+2,6%) ma motori ko (-6,2%), durevoli a 69 mld

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Redazione

Gli acquisti per la casa (+2,6%) tengono a galla il mercato dei beni durevoli compensando, almeno in parte, il crollo del settore motori (-6,2%): secondo i dati dell'Osservatorio Findomestic 2022, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas in collaborazione con Prometeia, la spesa delle famiglie in beni durevoli a fine anno toccherà quota 69,1 miliardi di euro con una contrazione del 2% rispetto al 2021, attribuibile ad una riduzione dei volumi (-7.

%) solo parzialmente compensata dalla crescita dei prezzi (+6.1%). Le migliori performance si registrano nel comparto della telefonia, con un'impennata del giro d’affari del 7,1% grazie all’incremento record dei prezzi dell’11%, e in quello dei mobili, con un incremento del 4,8% favorito da un’inflazione al 7%; crescono anche gli elettrodomestici: +4,4% i grandi e +2,2% i piccoli, anche in questo caso grazie alla dinamica crescente dei prezzi che compensa la flessione dei volumi. L'unica voce positiva nel campo della mobilità riguarda i motoveicoli, in aumento del 2,7%. Risultano in calo, invece, gli altri capitoli di spesa: -3,4% le auto usate, -7,2% l'information technology, -10,6% le auto nuove (domanda dei privati) e -12,2% per Tv/Hi-Fi.

Secondo Findomestic le regioni che evidenziano una migliore tenuta rispetto all'andamento negativo generalizzato sono la Toscana, con un calo dello 0,7% rispetto al 2021 per 5,1 miliardi complessivi di spesa, e la Lombardia, che contiene la flessione allo 0,9% e resta la regina dei consumi con 13,7 miliardi totali. Fanalini di coda sono, invece, la Basilicata (-5% per 500 milioni), le Marche (-3,9% per 1,7 miliardi) e la Calabria (-3,7% per 1,6 miliardi) insieme al Veneto, che nonostante il -3,6% si conferma la terza “forza” in Italia con un fatturato di 6,3 miliardi. Il quadro cambia parzialmente se si considera la spesa media per famiglia: nel 2022 troviamo in testa il Trentino-Alto Adige (3.308 euro), con Toscana (3.076 euro) e Emilia-Romagna (3.074) quasi appaiate al secondo posto. Ultima è la Campania (2.016 euro medi per famiglia), preceduta da Calabria (2.038 euro) e Basilicata (2.055).

Nell’universo casa, i mobili crescono in valore del 4,8% (grazie ad un incremento dei prezzi medi del 7% e nonostante un calo dei volumi del 2,1%) e toccano i 16,82 miliardi di fatturato, sfiorando così i 17,15 miliardi della tecnologia consumer, che non va oltre il +0,6%: in un anno il gap tra i due comparti si è ridotto da 1 miliardo a 300 milioni di euro, secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic.

Nella tecnologia consumer, la telefonia rafforza la propria leadership rasentando i 6,4 miliardi in valore grazie a un balzo del 7,1% nel quale il +11% dei prezzi si incrocia al -3,5% dei volumi. Protagonisti indiscussi del comparto, a tutto settembre, sono gli smartphone che rappresentano circa l’84% del giro d’affari della telefonia: se ne comprano meno (-4,7% in volumi) ma si pagano di più (+7,3% di inflazione), per un giro d’affari in crescita del 2,2%.; positivo anche l’andamento dei dispositivi indossabili (+10,2%) e dei supporti per i device (+15,4%). La regione “scalatrice” del comparto è l’Umbria con +17,9% rispetto allo scorso anno, mentre in coda troviamo la Basilicata con +2,6%.

Sul fronte degli elettrodomestici, il fatturato dei grandi sale del 4,4% (3,96 miliardi), sostenuto dal +9% dei prezzi che compensa la flessione del 4,2% dei volumi di vendita, mentre il giro d’affari dei piccoli aumenta del 2,2% (1,91 miliardi) con un calo dei volumi contenuto a -1,8% e un’inflazione al 4,1%. Si ferma quest’anno la “cavalcata” delle asciugatrici, che perdono a settembre oltre un quinto del mercato (-21,1%) rispetto all’anno precedente. Non sorprende, invece, il +26,4% dei filtri per l’acqua, eloquente segnale dello stop alla plastica nelle abitudini domestiche. A livello regionale, in evidenza per gli elettrodomestici l’Umbria (+6,3%), la Toscana (+5,7%) e il Lazio (+5,5%); il risultato peggiore tocca al Veneto (+2,1%). L’information technology sconta la corsa all’acquisto degli ultimi due anni e concluderà il 2022 a 2,44 miliardi con una flessione del 7,2% in valore e del 12% in volume.

La flessione del 6,2% del settore motori è l'esito del -11,5% dei volumi di vendita combinato al +6% dei prezzi. All’interno del comparto, si allarga a 4 miliardi di euro la forchetta tra usato e nuovo: a fine 2022, secondo le proiezioni dell’Osservatorio Findomestic, le auto di seconda mano perderanno il 3,4% assestandosi a quota 18,58 miliardi, mentre quelle di nuova immatricolazione acquistate dai privati toccheranno il record negativo di -10,6% sprofondando a 14,45 miliardi. A livello regionale, l’usato tiene meglio in Val d’Aosta (-1,1%), mentre il nuovo ammortizza la caduta in Lombardia (-6,5%) che vale da sola 3,2 miliardi, oltre un quinto dell’intero segmento.

In controtendenza, nel settore mobilità, il comparto delle due ruote, che dà seguito all’accelerazione avviata nella fase post-pandemica e fa registrare un fatturato annuo di 2,12 miliardi con una crescita del 2,7%.

Anche l’e-commerce risente inevitabilmente del contesto di forti tensioni inflazionistiche e di elevata incertezza. Le performance, tuttavia, si manterranno superiori a quelle della rete di vendita fisica.

A consuntivo del 2022 si stima la dinamica più vivace per i settori della telefonia (+27,9%), dei mobili (+12%) e dei piccoli elettrodomestici (+8,9%); seguono grandi elettrodomestici e information technology con tassi di crescita inferiori al 2% (rispettivamente +1,7% e +1,5%). In calo, invece, gli acquisti on line del settore Tv/Hi-Fi (-4.3%), che risente di un generalizzato ripiegamento delle vendite, dopo i picchi del 2022. In termini di incidenza delle vendite totali, nel 2022 l’on line si conferma più rilevante nei comparti dei piccoli elettrodomestici (37.3%) e dell’IT (31.4%) ma è interessante osservare come incida sempre di più (14,5% nel 2022) in un mercato per tradizione «fisico» come quello del mobile.




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