Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Soft drink: il focus è sull’innovazione e sulle nuove occasioni di consumo

Mercato soft drink

Soft drink: il focus è sull’innovazione e sulle nuove occasioni di consumo

Information
redazione

Stili di vita più salutistici, ricerca di nuovi gusti e di nuove occasioni di consumo guidano le scelte degli italiani su cosa bere in casa e fuori. Tra tè, cole e altre bevande gassate, cresce la richiesta di bevande funzionali e dai gusti naturali.

Tren vol valIl comparto dei soft drink raggiunge, nell’anno terminante il 28 settembre 2025, un giro d’affari complessivo pari a 2,5 miliardi di euro, in flessione dello -0,2% sull’anno precedente. A volume, il mercato continua a decrescere, con una contrazione del -3,5%, scendendo a 1,9 miliardi di litri venduti (dati NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount). "A contribuire alla flessione a volume vi è un calo generalizzato della domanda – afferma Matilde Ciroldi NIQ –, legato al minor potere d’acquisto dei consumatori, unito alla maggior attenzione a adottare uno stile di vita più attento ad alimenti contenenti zucchero, caffeina, conservanti, coloranti e aromi artificiali".

Aree geografiche e canali distributivi

La flessione dei volumi è guidata dall’Area 4 (-4,6% a vol. e -0,8% a val.), che sviluppa il 29,8% dei volumi totali, seguita dall’Area 2 (-3,6%) e dall’Area 3 (-3,5%). Calo sotto media per l’Area 1, che rappresenta il 27,8% dei volumi venduti e decresce del 2,1%, ma con fatturato in crescita (+0,4%). Tra i format distributivi, la contrazione dei volumi è trainata dal canale discount, che pesa il 31,2% sui volumi totali e registra un trend del -6,2% (-1,5% a val.). Il secondo canale per contributo negativo a Canalivolume è rappresentato dai liberi servizi (-5,9% a vol. e -2% a val.), pur veicolando solo l’11,2% dei volumi totali. "All’interno della distribuzione moderna, resta rilevante il ruolo dei supermercati (veicolano il 38,4% dei volumi e il 42,4% del fatturato) che – sottolinea Matilde Ciroldi –, nonostante la decrescita al di sotto della media a volume pari al -1,2%, mantengono un trend positivo a valore (+0,9%) e mitigano l’andamento negativo degli altri canali. Anche gli ipermercati hanno una performance meno negativa della media, con un trend del -1,7% a volume e una leggera flessione a valore (-0,1%)".

Andamento dei segmenti

All’interno del comparto dei soft drink, la decrescita dei volumi è comune a tutte le principali categorie, fatta eccezione per gli energy drink che, infatti, continuano a guadagnare importanza (quota a valore del 9,5%, +0,8 punti sull’anno precedente); un andamento supportato da un incremento molto sostenuto sia a valore sia a volume (rispettivamente pari a +9% e a +10,1%). "A determinarne il successo – prosegue Matilde Ciroldi –, è l’aumento della domanda, dovuta sia a un incremento nella base di consumatori sia a una maggior frequenza d’acquisto. A sostenere la domanda crescente è anche l’ampliamento dell’offerta, che raggiunge una media di 10,3 referenze vendute per punto vendita (+0,7)". Tra le categorie in contrazione, troviamo le bevande base tè, che veicolano il 18,7% del fatturato e il 21,2% dei volumi, evidenziando una diminuzione del 3,6% a valore e del -7,3% a volume. Tra i segmenti delle bevande base tè, si osserva una crescita del tè senza zucchero (+2,9% a val. e +2,3% a vol.) che, però, non riesce a mitigare la forte flessione del segmento core, il tè normale (-4,7% a val. e -9,6% a vol.). Segue, in termini di contributo negativo a volume, la categoria delle aranciate, che rappresenta il 6,9% del giro d’affari (9,4% in termini di volumi) e decresce del -3,6% a valore e del -5,6% a volume. All’interno di questa categoria, a guidare la performance negativa è Segmentil’andamento del segmento principale: l’aranciata zucchero (-3,4% a val. e -5,1% a vol.), non mitigata dalla performance del segmento aranciata senza zucchero, che segna una contrazione sia a valore (-4,9%) sia a volume (-7,5%). Il comparto principale dei soft drink, terzo per impatto sui volumi, è quello delle cole, che veicola il 41,7% del fatturato e il 43% dei volumi. Seppure in presenza di un trend negativo migliore della media (-0,9% a volume), le cole apportano 7,8 milioni di litri in meno rispetto all’anno precedente. A valore, invece, il suo fatturato è in crescita (+0,5%), grazie all’andamento positivo dei formati più piccoli (i cosiddetti single serve), che hanno un posizionamento di prezzo €/litro più elevato. All’interno delle cole, il segmento del senza zucchero continua a guadagnare importanza nel comparto (quota del 12,2% a valore, a +1% sull’anno precedente), incrementando le vendite dell’8,6% a valore e dell’8,4% a volume. In questo caso, la proposizione senza zucchero sta mitigando maggiormente l’andamento negativo dei volumi del segmento normale e sta incrementando il fatturato dell’intera categoria. Risultano penalizzati a volume anche gli integratori salini, o meglio il mondo degli sport drink: una categoria che vive importanti effetti di stagionalità e che ha risentito di un’importante battuta d’arresto durante l’estate, complici anche le temperature meno favorevoli a luglio e agosto rispetto allo scorso anno. Nell’ultimo anno, infatti, gli sport drink decrescono a doppia cifra a volume (-12,8%) e del -6,8% a valore, nonostante l’ampliamento dell’offerta (7,9 referenze vendute in media, +0,3 punti). "Anche categorie minori, come chinotti e gassose, si trovano in una fase di difficoltà a volume (rispettivamente -8,6% e -6,1%), a fronte di segnali negativi registrati già lo scorso anno. Una performance altrettanto negativa in termini assoluti anche per il comparto degli aperitivi, specialmente con le toniche (-5,3% a vol.), mentre gli aperitivi analcolici vedono una contrazione più contenuta, pari al -1,6%", conclude Matilde Ciroldi.

Leggi di più su DM Magazine dicembre 2025

       
       

Logo Ristorazione Moderna

Accedi alla nostra chat bot Ai per cercare risposte alle tue domande
NON HAI TROVATO QUELLO CHE STAVI CERCANDO?
PROVA QUI:
CERCA NEL SITO PROVA LA NOSTRA AI