L’azienda, nata nel 1948 in Brianza, da dieci anni è entrata a far parte del gruppo multinazionale alimentare GBfoods e ha iniziato una nuova avventura che ha portato a una ristrutturazione dell’assetto societario, all’elaborazione di strategie più incisive e a una forte spinta sull’asset dell’innovazione. La crescita e il rinnovamento hanno influito sul miglioramento dei prodotti e sull'apertura verso nuovi segmenti, in particolare quello dei nudolini orientali Saikebon che hanno riscosso un enorme successo e oggi, a distanza di 3 anni dal lancio, si presentano al consumatore in una veste ancora più distintiva.

A fine 2006, da azienda familiare italiana, Star è entrata a far parte di un nuovo gruppo multinazionale alimentare ed è nata Gallina Blanca-STAR. Cosa ha significato per voi questo nuovo assetto societario?
Entrare a far parte del Gruppo GBfoods, significa entrare a far parte di un gruppo presente in Spagna, Italia, Olanda, Russia, Repubbliche CIS, 28 paesi dell’Africa, Medio Oriente e in USA, con i prestigiosi brand Gallina Blanca, Star, Grand’Italia o Jumbo.
Gbfoods riunisce lo spirito imprenditoriale e innovativo che accompagna molteplici realtà alimentari e aziende locali sin dalla sua creazione.

Come si è chiuso a livello finanziario il 2015 per il gruppo?
Fatturato del gruppo: 627 milioni di Euro

Tre anni fa avete lanciato in Italia i nudolini orientali Saikebon, inaugurando un nuovo segmento che in altri Paesi d’Europa aveva sbancato. L’Italia, come è ben noto, è il Paese della buona cucina mediterranea. Cosa vi ha spinto ha investire proprio sul cibo etnico?
Il cibo etnico è in assoluto una delle categorie che trainano la crescita del food in Italia. Sebbene la cucina mediterranea rimanga la regina nel Bel Paese, c’è sempre più curiosità nei consumatori di sperimentare e scoprire ricette e sapori che vadano al di fuori dei nostri confini

Vogliamo tracciare un bilancio del trend di sviluppo del prodotto dal lancio ad oggi (compresa la quota di mercato attuale)?
Il bilancio è sicuramente positivo, oltre ogni immaginazione. Saikebon è entrato nel mercato dei Noodles a fine 2013, quando questo valeva poco più di 2 milioni di €. In soli 2 anni è riuscito a crescere fino a 20 milioni di euro, con una quota da leader indiscusso, superiore al 70%*.

In quali canali viene commercializzato? Adottate strategie diversificate per ognuno di essi?
Ad oggi Saikebon è venduto principalmente nella distribuzione moderna: Iper, Super e Liberi Servizi.
Sicuramente l’assortimento è la principale leva che utilizziamo in modo differente per i diversi canali, privilegiando la distruzione di quelle che sono le SKU più ruotanti di ognuna delle nostre 3 famiglie di prodotti (Originali, Yakisoba e World Tour)

Al momento la linea di quante referenze consta e quali sono le strategie di sviluppo per il prossimo biennio?
Il lancio è stato fatto con Saikebon Originali nel 2013, la prima versione di noodles STAR, a cui ad inizio 2015 sono stati affiancati i noodles gourmet Saikebon Yakisoba. A partire da marzo 2016 abbiamo lanciato la nostra terza gamma di prodotti, World Tour, che esce dalla categoria dei noodles per andare nell’etnico (Paella, Cous Cous, Cantonese), sempre mantenendo il formato della CUP che contraddistingue la nostra offerta.

Cosa rende distintivo questo prodotto a scaffale?Avete in programma restyling o un rinnovo dell’immagine?
Sicuramente il formato è il tratto distintivo di Saikebon: la CUP.
Questo ci assicura, oltre ad una distintività a scaffale, anche facilità di preparazione e comodità per il consumatore.

Su quali asset punta il vostro marketing mix?
Lavoriamo su tutti gli aspetti di marketing mix, con un unico obiettivo: trasmettere quello che è il nostro posizionamento distintivo: “enjoy eating in a different way”.
Sicuramente la comunicazione ha il ruolo chiave nel veicolare il nostro messaggio ai nostri consumatori.

Quanto conta per l’azienda il tema della sostenibilità?
Il tema della sostenibilità è un tema di crescente importanza per il Gruppo: dall’approccio paperless nei nostri uffici di Milano, per ridurre lo spreco di carta, alla partnership con Banco Alimentare, che ci permette di donare quintali di prodotti ogni mese: consideriamo l’impegno crescente del nostro Gruppo come una chiave del nostro successo.

FONTI: IRI