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Italpizza, fatturato in crescita e piano da 575 milioni di pizze entro il 2028

Italpizza, fatturato in crescita e piano da 575 milioni di pizze entro il 2028
Marco Repezza, head of marketing e trade marketing di Italpizza

Italpizza, fatturato in crescita e piano da 575 milioni di pizze entro il 2028

Information
Veronica Fumarola

Italpizza prosegue il suo percorso di crescita, trainato (anche) dal maggiore interesse dei consumatori per la pizza surgelata.

Nel 2024, infatti, il comparto ha registrato un incremento del +3,7%, per un consumo pari a 65.688 tonnellate (fonte: Iias). Una propensione all’acquisto, in Italia ma anche all’estero, che si è tradotta per l’azienda modenese in un incremento del fatturato a doppia cifra nel 2024: +11,2% rispetto al 2023 e un volume d’affari che ha superato i 400 milioni di euro.

Ora l’intento è consolidare il trend positivo. Rientrano in questo obiettivo, infatti, i finanziamenti di Garanzia Sace, con cui Italpizza punta ad ampliare la capacità produttiva e, di conseguenza, a consolidare la presenza internazionale. Di risultati, ambizioni, strategie, abbiamo parlato con l’head of marketing e trade marketing Marco Repezza.

In che entità sono aumentati volumi prodotti da Italpizza negli ultimi anni?

Registriamo una crescita a doppia cifra e la nostra capacità produttiva è in continuo aumento, anche per merito delle operazioni strategiche di acquisizione che abbiamo completato negli ultimi anni. Attualmente possiamo contare su una capacità produttiva che supera i 460 milioni di pizze prodotte in un anno, tra prodotti a marchio e referenze per la Pl. Abbiamo in programma una serie di ulteriori investimenti strategici che ci porteranno ad aumentare ulteriormente la produzione portandola ad oltre 570 milioni di pezzi prodotti entro il 2028.

Quali sono le vostre quote di mercato in Gdo?

I prodotti a marchio Italpizza si confermano leader nel mercato italiano della pizza surgelata, con una quota a valore che supera il 25% (ytd agosto 2025, dati aziendali), oltre a produrre circa i ¾ del volume totale dei prodotti in private label. Abbiamo chiuso il 2024 con il segno più, confermando anche in questo caso un trend di crescita che prosegue ininterrotto ormai da un paio di anni. In questi primi mesi di 2025 confermiamo il medesimo andamento positivo, con dei risultati che possiamo definire più che incoraggianti. Stiamo puntando molto sul brand e siamo certi che anche quest’anno la crescita si confermerà a doppia cifra.

Che valore ha l’export per Italipizza?

Con i nostri prodotti a marchio siamo presenti in 35 paesi. L’obiettivo per l’anno in corso è di consolidare la nostra presenza nei mercati in cui siamo già attivi e di espanderci in paesi non ancora presidiati. I risultati ottenuti fino ad ora sono più che incoraggianti: in Francia siamo presenti da qualche anno e vantiamo già una quota di mercato di circa 5 punti percentuali. Forti del successo ottenuto in Italia, anche qui puntiamo a diventare brand leader. Siamo entrati di recente nel mercato tedesco, notoriamente un mercato complesso, ma anche qui i risultati sono buoni. Avanziamo in Irlanda e in Uk e siamo presenti anche negli Stati Uniti, dove da poco abbiamo inserito la nostra Numero Uno. La private label, invece, vale circa il 60% del nostro fatturato all’estero.

La Mdd ha quindi un ruolo centrale per Italpizza…

Il nostro gruppo affonda le proprie radici nel segmento private label, un mercato strategico che ha rappresentato il punto di partenza del nostro percorso di crescita e ci ha permesso di costruire relazioni solide e durature con i principali attori della grande distribuzione, sia in Italia sia all’estero. Grazie a una visione orientata alla capacità di interpretare le esigenze dei nostri clienti partner commerciali, abbiamo progressivamente consolidato la presenza sui mercati internazionali e nazionali, raggiungendo oggi un volume d’affari derivante per oltre il 75% da questo canale. La private label non è stato solo un trampolino di lancio, ma continua a essere un pilastro strategico che rafforza la nostra competitività sul mercato globale.

Di recente, grazie ai finanziamenti di Garanzia Sace, avete annunciato un’accelerazione sullo sviluppo strategico, in particolare sull’innovazione di processo e di prodotto. Può raccontarci più nel dettaglio i progetti in cantiere?

I finanziamenti assistiti da Garanzia Sace si inseriscono all’interno di un piano di investimenti più ampio e strutturato, che mira a raggiungere una capacità produttiva complessiva di 575 milioni di pizze entro il 2028. Le operazioni, della durata di dieci anni, rappresentano un passo strategico per sostenere la crescita industriale e rafforzare il posizionamento competitivo dell’azienda sia a livello nazionale che internazionale. L’iniziativa punta, infatti, a migliorare e potenziare l’efficienza produttiva degli stabilimenti di Modena (Mo), Castelbelforte (Mn) e Mortara (Pv), contribuendo allo sviluppo di un modello industriale all’avanguardia, capace di rispondere con tempestività alle evoluzioni del mercato e di adeguarsi ai più elevati standard tecnologici del settore.

L’ultima novità in casa Italpizza?

Negli ultimi sei mesi abbiamo introdotto sul mercato un nuovo prodotto frutto di significativi investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica: La Bomba, un’esclusiva pizza con cornicione ripieno di un filante mix di formaggi, che mantiene i tratti distintivi della nostra produzione: 24 ore di lievitazione, stesura manuale e cottura in forno a legna.
La Bomba rappresenta la nostra volontà di osare, innovare e interpretare in modo autentico i desideri dei consumatori. Parallelamente, continuiamo a investire nei nostri prodotti più iconici: la 26x38 e La Numero Uno, lavorando sul rinnovamento e il miglioramento delle ricette per rispondere ai cambiamenti del mercato e alle richieste dei consumatori.

In generale, come sta evolvendo la domanda di pizza surgelata nella Gdo?

Abbiamo di fronte un consumatore più curioso, informato e aperto alla sperimentazione, che cerca esperienze di gusto nuove ma anche coerenza tra prodotto e valori del brand. Tutto questo, sempre senza scendere a compromessi con la qualità, che si conferma un valore sempre in cima alle aspettative. Quello che rileviamo, sicuramente, è che l’attenzione dei consumatori viene sempre più spesso attirata anche da una comunicazione autentica e trasparente, con un’identità ben definita. In questo contesto, le marche che riescono a coniugare innovazione di prodotto e con uno storytelling e un posizionamento efficaci sono premiate da una crescente fidelizzazione e dalla preferenza d’acquisto.

Nell’ultimo anno avete riscontrato delle difficoltà lungo la filiera?

Abbiamo registrato un significativo incremento nei costi delle materie prime, in particolare per quanto riguarda latticini, derivati e olio. Questo scenario ha richiesto l’adozione di interventi strategici mirati. Tuttavia, se la pressione dovesse persistere, il rischio concreto sarebbe quello di dover ritoccare i prezzi dei prodotti a scaffale. Ed è proprio in questo contesto che si aprirebbe una sfida cruciale: preservare i volumi di vendita. Come? Facendo forza sulla comunicazione, strutturando una strategia solida e coerente, capace di comunicare con chiarezza al consumatore il valore intrinseco del prodotto.

Quali sono le più recenti azioni intraprese sul fronte della sostenibilità?

Abbiamo investito risorse per raggiungere obiettivi concreti entro la fine dell’anno: una riduzione del 3% nel consumo di energia primaria, la riduzione del 20% della produzione di rifiuti, il miglioramento del riutilizzo dell’acqua nei processi di sbrinamento. Inoltre, la riduzione del 10% del consumo di acqua prelevata e la riduzione degli scarti derivanti da sottoprodotti e da rifiuti in termini assoluti.

Questi ultimi mesi dell’anno su cosa vi vedranno impegnati?

Siamo molto concentrati sullo sviluppo strategico del brand, consolidando la nostra presenza internazionale. Abbiamo in serbo diverse novità a partire dall’autunno. Da un punto di vista strategico, abbiamo un solido piano di investimenti, che ci permetterà di raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati: stiamo lavorando molto non solo sull’ampliamento della capacità produttiva, ma anche sul potenziamento della logistica per creare un vero e proprio hub nel nostro quartier generale di Modena.

       
       

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