Marco Monaco, presidente di Venditalia Servizi, ha tracciato alla redazione di DM un quadro del trend attuale del vending in Italia e individuato nel servizio e nell’innovazione gli asset per lo sviluppo futuro del comparto.  

Il vending sta risentendo sensibilmente della crisi economica che sta colpendo indiscriminatamente quasi tutti i settori?
Nel vending operano diversi attori (fabbricanti di distributori e di prodotti e gestori dei distributori), che hanno sofferto dell’attuale fase di stallo dell’economia in maniera diversa a seconda del comparto. Nel settore si sta verificando una sorta di apparente paradosso. Da un lato il vending, sta risentendo della riduzione delle ore lavorative dei dipendenti presso le aziende, dall’altro stanno crescendo gli amanti delle macchinette. Ormai un italiano su tre consuma con una certa frequenza bevande e snack presso i distributori automatici. Negli ultimi sei mesi del 2009, secondo un’indagine Censis, ben il 42% della popolazione italiana tra i 18 e i 64 anni ha acquistato alimenti e bevande automaticamente e addirittura un quarto degli utilizzatori ne fa un uso quotidiano. Il vending è quindi un canale distributivo sempre più importante e in grado di rispondere alle esigenze dei nuovi stili di vita e dal 2000 ha acquisito una crescente popolarità e autorevolezza nell’ambito della distribuzione. Basti pensare che i distributori automatici fanno ormai parte integrante della quotidianità e che sono stati oggetto di richiesta sindacale nello Statuto dei Lavoratori.

Quali sono a suo avviso le linee guida che gli operatori del vending devono seguire per migliorare le proprie performance?
I must per le aziende sono servizio e innovazione. Gli operatori del vending sono chiamati a non trovarsi mai nella condizione di offrire disservizio e a fare in modo che non venga mai meno l’equilibrio prezzo-servizio, perché la sua mancanza può determinare un calo della qualità del prodotto. L’innovazione invece rappresenta una marcia in più e garantisce la crescita del business. Ma l’innovazione deve esplicitarsi in vari ambiti e non solo a livello di prodotto. A livello logistico, ad esempio, è importante che il distributore automatico venga ricaricato in maniera efficiente e con la massima rapidità possibile.

Recentemente alcune aziende che tradizionalmente distribuiscono in gdo hanno fatto il loro ingresso nel vending. Quali sono a suo avviso le strategie che devono adottare per competere in questo canale?
I player devono essere consapevoli dell’importanza dell’innovazione e della necessità di individuare dei formati di prodotto adatti a questa tipologia di vendita mordi e fuggi. Stiamo parlando di formati che spesso sono differenti da quelli adottati per la gdo perché devono essere manipolabili dal distributore automatico e devono avere grammature specifiche. Inoltre chi si approccia a questo canale deve essere consapevole di avere a disposizione uno spazio limitato. Sugli scaffali dei supermercati l’assortimento è ampio ed è lo shopper che opera la selezione finale per decidere quali prodotti acquistare. Nel distributore automatico invece l’operazione di selezione è a monte e viene effettuata dall’azienda stessa, individuando i prodotti che possono avere maggiore appeal.

Come convincerebbe il manager di un’azienda di vending a partecipare alla prossima edizione di Venditalia, che si terrà a Milano dal 28 aprile all’1 maggio 2010?
Venditalia è una manifestazione al passo con i tempi e una vetrina di primo livello delle innovazioni e delle tecnologie disponibili sul mercato. Grazie alla nostra fiera si potranno quindi conoscere tutte le attrezzature e le soluzioni che permetteranno alle aziende di avere in futuro dei vantaggi competitivi. Venditalia si configura anche come una valida occasione per confrontarsi con tutti gli altri operatori del settore e con gli esperti e per ottenere una panoramica chiara del presente e del futuro del vending sia in Italia che all’estero.