Uno scenario nuovo e in divenire, che finirà per rimescolare le carte degli equilibri della distribuzione italiana quando forse ciò di cui vi era bisogno era stabilità e consolidamento degli assetti competitivi.

Questo, in sintesi, il pensiero di Emanuele Plata, consigliere delegato di Crai, la catena della do (3000 pv presenti in Italia, a Malta e in Svizzera) partner di Mecades, supercentrale ormai solo virtualmente operativa, dopo l’annuncio dei giorni scorsi che ne ha decretato ufficialmente la fine delle attività come soggetto distributivo a partire dal primo gennaio 2007.

“Si è trattato di una scelta che personalmente non condivido – commenta Plata – che va nella direzione di un’ennesima frammentazione degli equilibri della gdo nazionale, sia pure soltanto temporanea. E’ questo il sintomo di una scarsa consapevolezza di quanto sia importante invece la stabilità nell’aggregazione delle forze distributive che concorrono sul mercato. E questo non solo in un’ottica di ottimizzazione delle condizioni contrattuali negli acquisti e dei processi distributivi, ma anche con un occhio rivolto ai benefici per il consumatore”.

Quale sarà dunque il ruolo di Crai nel magmatico scacchiere delle centrali acquisti italiane? E’ ancora presto per dirlo, anche se il manager di Crai sembra avere le idee chiare circa i criteri strategici da tenere presenti nella scelta delle future collaborazioni.

“In vista della scadenza della partnership con Mecades – ha dichiarato a questo proposito il consigliere delegato di Crai – il nostro gruppo, nella propria autonomia di operatore storico e indipendente del commercio associato italiano, valuterà le prossime opzioni di collaborazione strategica, secondo criteri sempre più condivisi dalla distribuzione moderna, ovvero complementarietà di mercato e coesione qualitativa, nella prospettiva di supercentrali promotrici di sviluppo a favore sia del consumatore, che delle filiere”.