Checkpoint Systems, azienda specializzata nella gestione delle differenze inventariali, la visibilità della merce e le soluzioni di etichettatura dei capi di abbigliamento, ha recentemente ampliato la gamma di soluzioni RFId dedicate al fashion retail che attualmente comprendono la codifica in blocco e ad alta velocità delle etichette, l’ampliamento delle agenzie di servizi RFId, la stampa all'interno dello stabilimento e le nuove etichette RFId per la visibilità della merce e la prevenzione delle perdite. Ne abbiamo parlato con Carlos Lopez, Responsabile Commerciale Checkpoint Systems per il Sud Europa.

Qual è il motivo che vi ha spinto a sviluppare questo portfolio di soluzioni RFId dedicato alle aziende del fashion?

Checkpoint collabora da diversi anni con le aziende del fashion, per le quali il nostro gruppo ha iniziato a installare antenne antifurto. Con il tempo abbiamo capito che esse potevano essere le principali beneficiarie della tecnologia RFId, attraverso l’inserimento delle etichette RFId direttamente alla fonte: una soluzione che, insieme all’installazione di antenne nel punto vendita e nei magazzini, garantisce il controllo dell’intera filiera.

Come funziona, precisamente, un’etichetta RFId?

L’etichetta RFId, realizzata nei nostri centri stampa strategicamente collocati in Asia e in altre zone in cui viene realizzata la produzione della merce, viene utilizzata per codificare tutte le informazioni relative agli articoli e può essere inserita direttamente all’interno delle etichette, rigide o morbide, di qualsiasi capo di abbigliamento. Checkpoint, inoltre, ha elaborato una soluzione per le aziende del fashion che utilizzano etichette rigide (di plastica, ad esempio) provviste di un chip antifurto. Attraverso la tecnologia RFId si dà la possibilità a queste aziende di codificare in blocco un numero elevato di articoli appartenenti alla stessa scatola, riducendo così i tempi per il riconoscimento di grosse quantità di merci.

Quali vantaggi traggono le aziende dall’utilizzo delle vostre soluzioni RFId?

Due dei principali vantaggi sono sicuramente la velocità e l’attivazione di un processo privo di errori per il conteggio della merce in arrivo nel punto vendita. Le soluzioni RFId garantiscono, inoltre, informazioni precise su eventuali articoli rubati, facilitando così anche le operazioni di inventario. La possibilità di sapere in ogni momento con esattezza qual è la merce presente nel negozio e in che quantità favorisce sicuramente la crescita delle vendite e permette al retailer di controllare meglio il proprio capitale circolante, riducendo di conseguenza anche gli errori amministrativi.

Pensate di estendere le vostre soluzioni RFId anche in altri settori oltre a quello del fashion retail?

Per il momento prevediamo di concentrarci soltanto nel fashion retail, primo perché è piuttosto semplice inserire le etichette e poi perché il prezzo del capo assorbe abbastanza bene il costo della soluzione installata. La nostra tecnologia RFId sta riscuotendo successo: siamo in contatto, infatti, con diverse aziende del Sud Europa interessate al progetto che intendiamo diffondere nel settore.

Dopo il lancio delle etichette RFId, come intendete portare avanti la vostra strategia per il fashion retail?

Innanzitutto puntiamo a diffondere informazioni sulle nostre soluzioni tra le aziende del settore, puntando sulla chiarezza del servizio e sul fatto che solo noi di Checkpoint siamo in grado – ad oggi – di fornire tale tecnologia sia nei punti vendita che alla fonte. Stiamo, inoltre, sviluppando nuove soluzioni per integrare la tecnologia RFId nelle antenne e nelle etichette RF già installate presso i negozi e i magazzini di nostri numerosi clienti. Porteremo poi avanti il progetto pilota che abbiamo avviato con cinque aziende del mondo della moda e proseguiremo nella realizzazione di antenne invisibili, da installare nel soffitto del punto vendita, nonché nell’ottimizzazione di soluzioni per facilitare e velocizzare le operazioni di inventario nel magazzino.


Stefania Lorusso