Aldi Italia consolida il suo impegno nella prossimità

Aldi Italia consolida il suo impegno nella prossimità
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Aldi Italia, parte del gruppo Aldi Süd, oltre 7.500 punti vendita in 11 Paesi in 4 continenti, ha mostrato una rapida crescita sul territorio italiano dall’apertura del primo punto vendita nella Penisola nel 2018. Raffaello Focheschi, director national customer interaction di Aldi Italia, ci racconta l’importanza della vicinanza ai clienti, ai territori e alle persone per un format vincente nel settore dei discount in continua evoluzione.
Siete entrati nel mercato italiano sette anni fa, gli ultimi tra i discounter a fare il proprio ingresso in un’arena competitiva già affollata. Eppure, in questo tempo avete raggiunto circa 200 punti vendita, espandendovi con grande rapidità, almeno nelle regioni del Nord Italia in cui siete presenti. Cosa ha determinato il successo di un’espansione così veloce?
Sì, come ricordavi, il nostro percorso è iniziato sette anni fa. Ricordo bene il primo anno: abbiamo aperto 50 punti vendita da marzo a dicembre, una cifra davvero significativa, anche considerando la mia esperienza nel settore. È stata una sfida notevole. Oggi possiamo contare quasi 200 punti vendita e 3.800 collaboratori. Questi numeri testimoniano l’impegno che, come azienda, abbiamo profuso sul territorio italiano e la volontà di essere sempre più prossimi ai clienti, ai consumatori e ai territori che ci ospitano – compresi naturalmente i nostri fornitori.
Questa crescita così rapida è sicuramente legata a fattori come efficienza logistica, politiche di prezzo e qualità dell’offerta. Ma incide anche l’esperienza che il cliente vive in negozio. In che cosa si differenziano i vostri punti vendita italiani rispetto a quelli negli altri Paesi?
Hai centrato il punto. Il negozio italiano è stato concepito come un concept nuovo rispetto al nostro standard internazionale. All’inizio c’erano differenze, ma oggi possiamo dire con soddisfazione che il modello italiano ha ispirato anche altri Paesi. In questi sette anni lo store concept si è evoluto, ma l’origine resta il mercato italiano. Il successo che abbiamo ottenuto lo dobbiamo anche a questo adattamento. Oltre all’ambiente del punto vendita, però, c’è molto di più: Aldi ha sempre prestato grande attenzione alla sostenibilità della filiera, all’impatto ambientale dei negozi e, in generale, a una strategia coerente con il gruppo. Siamo una realtà italiana, ma beneficiamo della forza e delle competenze di un grande gruppo internazionale. Questo ci ha permesso di offrire un valore aggiunto concreto al cliente.
Parliamo proprio di sostenibilità. La vostra sembra essere una visione a tutto tondo…
Esattamente. Per noi la sostenibilità è un valore fondamentale, non solo ambientale ma anche sociale e gestionale. Parliamo di responsabilità verso i consumatori, i collaboratori e i fornitori. Spesso si pensa che un comportamento sostenibile debba tradursi in un costo maggiore per il cliente: noi crediamo esattamente il contrario. La sostenibilità deve essere accessibile a tutti e si può fare offrendo un corretto equilibrio tra prezzo e qualità, senza trasferire il costo al consumatore. Dal punto di vista ambientale, facciamo il massimo per rendere i nostri punti vendita autonomi sul piano energetico. La filiale di Moniga del Garda, ad esempio, è stata la prima in Italia a raggiungere questo obiettivo ed è diventata una guida per tutte le aperture successive.
E sul piano della comunicazione? Come fate a far percepire tutto questo valore e il vostro payoff “Spendi meno, vivi meglio”?
Nel 2024 siamo tornati con forza a comunicare, dopo un periodo post-Covid in cui i costi hanno inciso su tutto il settore. Abbiamo lanciato una campagna omnicanale, tornando in televisione, in radio, sul digitale e naturalmente sui nostri volantini. Con questa campagna vogliamo rilanciare il valore che c’è dietro al nostro messaggio “Spendi meno, vivi meglio”: accessibilità, qualità e impegno continuo. Abbiamo lavorato prima sul rafforzamento del brand e poi sul concetto di “value for money”. Il volantino, anche cartaceo, resta in particolare uno strumento molto importante per il consumatore italiano. Anche se la digitalizzazione avanza, i dati ci dicono che il volantino fisico ha ancora una forte efficacia.
Il vostro country managing director, Michael Gscheidlinger, ha annunciato una nuova fase strategica per Aldi in Italia. Di cosa si tratta?
Siamo entrati in una fase che definirei di consolidamento. Dopo sette anni di crescita molto intensa, in cui abbiamo guadagnato quote di mercato rapidamente, è arrivato il momento di consolidare ovvero significa rafforzare ciò che abbiamo costruito, puntare sull’efficienza e prepararci alle prossime sfide con basi ancora più solide.
Quando si parla di espansione, è inevitabile pensare all’apertura verso nuove regioni. Gscheidlinger, su questo, ha preferito non sbilanciarsi…
Come ha detto lui stesso: “Mai dire mai”. Non è una formula per sviare, ma una constatazione realistica. Il Nord Italia ha ancora molte opportunità e vogliamo prima consolidare la nostra presenza nelle aree in cui siamo già attivi. Poi, quando saremo pronti, valuteremo anche l’eventualità di espanderci in nuove regioni.
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