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Mutti: lavorate oltre 728 mila tonnellate di pomodoro e qualità mai così alta

Mutti: lavorate oltre 728 mila tonnellate di pomodoro e qualità mai così alta

Mutti: lavorate oltre 728 mila tonnellate di pomodoro e qualità mai così alta

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redazione

Mutti ha chiuso una campagna del pomodoro particolarmente positiva, con oltre 728 mila tonnellate di pomodoro lavorate.

Volumi più alti di sempre

Si tratta del volume più alto mai raggiunto nella storia dell’azienda, e con una qualità eccellente. Il livello medio del grado brix – ossia la quantità di parti solubili, principalmente zuccheri, da cui deriva il livello di dolcezza e di intensità di sapore – è stato il più elevato di sempre.

Il risultato è frutto di una programmazione virtuosa che ha visto un aumento del 10% dell’ettarato dedicato al pomodoro nel Nord Italia.

Negli ultimi cinque anni, il valore riconosciuto alla filiera è cresciuto del 63,79%, passando da 87 euro/tonnellata nel 2020 a 142,50 euro/tonnellata nel 2025.

Filiera virtuosa

La filiera Mutti è composta da oltre 800 agricoltori che hanno saputo gestire le criticità climatiche verificatesi soprattutto nel mese di giugno. Grazie al loro impegno, l’azienda ha potuto contare su un conferimento di materia prima in quantità e qualità costanti lungo l’intera stagione.

“La campagna 2025 è il risultato di un duplice impegno: quello della nostra filiera, che dopo un’annata complessa ha scelto di fidarsi ancora una volta di noi, dedicando gran parte delle proprie colture al pomodoro, e quello di Mutti, che ha voluto rispondere a questa fiducia investendo ancora di più in premialità – ha dichiarato Francesco Mutti, Amministratore Delegato di Mutti –. Abbiamo destinato quasi 8 milioni di euro in incentivi e riconosciuto contributi fino al 20% in più per il prodotto precoce e tardivo”.

I volumi registrati nel corso dell’estate hanno, infatti, consentito al Gruppo di riequilibrare la situazione particolarmente complessa generata dalla campagna 2024, conclusa con un ammanco del 20% in termini quantitativi che aveva comportato una rottura di stock quasi totale in prossimità dell’inizio della nuova stagione.

“Nonostante un contesto climatico complesso, con temperature notturne elevate a fine giugno che hanno messo sotto stress molti ettari e influenzato negativamente le rese ad agosto, la parte tardiva della campagna ha saputo compensare le difficoltà iniziali – ha commentato Massimo Perboni, Direttore del Servizio Agricolo di Mutti –. La campagna 2025 di Mutti si inserisce come tappa intermedia in un percorso di programmazione sempre più virtuosa e condivisa con la controparte agricola, nella consapevolezza che la qualità passi anche e soprattutto dalla capacità di valorizzare il lavoro della filiera, costruendo insieme agli agricoltori un modello di collaborazione che guardi al futuro, capace di coniugare qualità, sostenibilità e valore condiviso”.

       
       

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