Si avvia a un lieto fine – con tanto di aumento di capitale - il piano di rilancio della multinazionale spagnola Nueva Pescanova, operativa in forze anche nella nostra Italia a partire dal 1989.

La rincorsa dell’Ebidta

Le misure prese negli ultimi due esercizi finanziari, riferisce la società di Rendodela (Galizia), hanno posto l’attività sulla strada della ripresa. Così, nei primi 5 mesi del 2024 – da aprile ad agosto – il giro d’affari è salito del 2% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.

Le strategie adottate in termini di efficienza operativa hanno portato a un aumento dei margini, con un Ebita di 18,1 milioni, quasi doppio rispetto al dato precedente, quando l’indicatore si attestava a 9,8 milioni di euro.

E nei primi nove mesi di quest’anno la multinazionale dell’ittico surgelato, operativa, oltre che in Europa, nelle Americhe, in Africa e in Asia, si attende un margine operativo lordo di 37,5 milioni, che quadruplica la cifra dell’intero esercizio 2023-24.

Abanca dice sì

La principale novità finanziaria è la decisione del Cda di proporre, all’assemblea generale degli azionisti, prevista per il 26 settembre, un aumento di capitale di 72,6 milioni di euro, per sostenere la crescita futura.

L’istituto di credito galiziano Abanca, azionista principale di Nueva Pescanova, ha assicurato la propria adesione, garantendo che saranno coperti almeno 71 milioni di euro. Il tutto verrà pagato in contanti e durante il quarto trimestre 2024.

Prima dell'aumento di capitale, l'assemblea generale degli azionisti proporrà una riduzione del valore nominale delle azioni di 0,31 euro per titolo e per un valore totale di 223 milioni di euro, al fine di compensare le perdite degli anni precedenti.

“La nomina di un nuovo Ceo (nella persona di Jorge Escudero) a settembre dell'anno scorso – scrive Nueva Pescanova - ha segnato l'inizio di una nuova fase, in cui il Comitato esecutivo di gestione è stato semplificato e rinnovato, per snellire il processo decisionale”.

Verso il miliardo

All’assemblea dei soci verranno anche sottoposti i bilanci consolidati 2023-2024. Questi mostrano vendite per 970 milioni di euro e un risultato negativo di 131 milioni di euro, di cui 42 milioni di euro corrispondono a un accantonamento per svalutazione, importo che non influisce sul flusso di cassa.

Questi risultati concludono, come detto, un ciclo di due anni consecutivi fortemente influenzati da fattori esterni eccezionali: inflazione, instabilità nei tassi di cambio, sommati, come se non bastasse, al terribile El Niño, fenomeno che provoca gravi inondazioni nel Pacifico colpendo, questo è ovvio, anche le attività di pesca.