L'Oréal ottimista, Nestlé permettendo
L'Oréal ottimista, Nestlé permettendo
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In netto miglioramento nei primi 9 mesi dell’anno le cifre de L’Oréal.
Il fatturato sale del 6% a valori costanti e si attesta a 17,21 miliardi. La crescita è dovuta al mantenimento della dinamica positiva nei nuovi mercati – Cina, India, Brasile e Russia - e alla solidità dei trend nell’Europa Occidentale, nonostante i venti recessivi. Invece in Nord America ha avuto un impatto notevole il rallentamento della domanda e il destoccaggio da parte della distribuzione.
Il presidente Jean-Paul Agon, commenta: «E’ da inizio anno che il gruppo guadagna quote di mercato nell’insieme delle sue divisioni e delle zone geografiche, rafforzando ulteriormente il suo posto di leader mondiale».
Nel terzo trimestre la domanda si è mantenuta robusta e trascinata dai prodotti di largo consumo come Olia di Garnier e Elsève, Sì di Giorgio Armani e Dreamtone di Lancôme, o ancora Idéalia di Vichy e Cosmétique Active.
“Il contesto economico resta segnato da alcune incertezze – ha continuato Agon -. Ma le nostre prospettive di crescita, sostenute dalla continua innovazione di prodotto e dalla mondializzazione dei grandi marchi, coniugati con una strategia di acquisizioni mirata e complementare, ci permettono di guardare con fiducia al futuro. Confermiamo dunque i nostri obiettivi per il 2013 e la convinzione di avviarci verso un 2014 che sarà ancora all’insegna della crescita dei ricavi e della redditività”.
Tuttavia sul 2014 della multinazionale pende il maxi investimento che potrebbe dover sostenere in aprile per rilevare la grossa quota di Nestlé una fetta molto consistente, il 29,5%, che ha un valore importante, pari a 22 miliardi di euro.
Le motivazioni del riacquisto da parte dell’azionista di maggioranza, la famiglia Bettencourt che possiede il 30,5% del capitale, risiedono soprattutto in una dichiarazione rilasciata da Peter Brackeck, presidente del Consiglio di amministrazione di Nestlé, secondo il quale sarebbe da ipotizzare un mancato rinnovo del patto di sindacato e prelazione con i Bettencourt, scadente, appunto, il 29 aprile del 2014.
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