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H&M fa le cose in grande
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H&M fa le cose in grande
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I primi nove mesi del 2013, e specialmente il trimestre luglio-settembre, hanno dato nuovo ossigeno a H&M le cui vendite hanno fatto registrare una crescita dell’8%, un trend che si è approfondito nel terzo trimestre, quando questo indicatore ha dato uno spunto del 12 per cento.
Nell’ultimo trimestre l’utile è salito a 4,4 miliardi di corone, che corrispondono a un tendenziale del 22%, dato che dovrebbe compensare la discesa incassata negli interi nove mesi, periodo che ha visto le performance del gruppo svedese appannarsi un po’ (11,54 miliardi di corone di utili, contro gli 11,58 di gennaio-settembre 2012). Lo stesso andamento, improntato a una decisa ripresa, ha seguito l’utile operativo.
Il Ceo del gruppo, Karl-Johan Persson, ha confermato e spiegato le ultime cifre: “Il terzo trimestre è stato molto buono per quanto riguarda le vendite e i profitti. I profitti sono aumentati di quasi 1 miliardo di corone svedesi. Le nostre collezioni estive sono state accolte positivamente e hanno portato a un forte sviluppo dei ricavi nel trimestre, in particolare in Asia, ma anche in alcuni mercati europei. Il lancio, in agosto, del nostro negozio online negli Stati Uniti è stato un successo e possiamo dire che la nostra offerta compete positivamente nel più grande mercato telematico del mondo “.
“La nostra espansione è forte. Nel 2010 abbiamo inaugurato il nostro negozio numero 2000 e questo settembre - solo tre anni più tardi - abbiamo tenuto a battesimo il numero 3.000 a Chengdu. La Cina è la nazione in cui la nostra espansione è più robusta, ma stiamo anche perlustrando altri e promettenti orizzonti. Bisogna osservare che i 215 opening dei primi 9 mesi (dovrebbero diventare 350 entro dicembre, ndr) hanno riguardato anche quattro nuovi mercati: Cile, Lituania, Serbia ed Estonia. In questo mese di ottobre entriamo in Indonesia, con un franchising, e nella prima metà del 2014 apriremo il nostro primo negozio a Melbourne, in Australia. Nel 2015 abbiamo in programma lo sbarco in Sud Africa “.
Oltre che sul marchio H&M il retailer svedese scommette anche e soprattutto su COS e & Other Stories, per i quali è prevista una crescita marcata nel prossimo futuro.
Quanto all’Italia, dove il gruppo ha circa 110 negozi considerando i diversi brand, H&M ha appena festeggiato i 10 anni di presenza, offrendosi, il 25 ottobre, un eccezionale megastore di 4.000 mq a Roma Via del Corso angolo via Tomacelli, nell’antico stabile dell’Unione Militare.
Il palazzo, strappato al volo ai concorrenti di Inditex, è costato 180 milioni di euro, versati al proprietario, il gruppo Benetton, che avrebbe dovuto farne inizialmente il proprio quartier generale, la cosiddetta Benetton Tower.
L’immobile, completatamene rinnovato da Massimiliano Fuksas, autore anche della cupola che sormonta il complesso, avrebbe potuto in teoria ospitare il più grande H&M del mondo, un primato che invece andrà a New York dove, in autunno 2014, aprirà il punto di vendita campione di Herald Square, per un totale di oltre 6.000 metri quadrati.
Nell’ultimo trimestre l’utile è salito a 4,4 miliardi di corone, che corrispondono a un tendenziale del 22%, dato che dovrebbe compensare la discesa incassata negli interi nove mesi, periodo che ha visto le performance del gruppo svedese appannarsi un po’ (11,54 miliardi di corone di utili, contro gli 11,58 di gennaio-settembre 2012). Lo stesso andamento, improntato a una decisa ripresa, ha seguito l’utile operativo.
Il Ceo del gruppo, Karl-Johan Persson, ha confermato e spiegato le ultime cifre: “Il terzo trimestre è stato molto buono per quanto riguarda le vendite e i profitti. I profitti sono aumentati di quasi 1 miliardo di corone svedesi. Le nostre collezioni estive sono state accolte positivamente e hanno portato a un forte sviluppo dei ricavi nel trimestre, in particolare in Asia, ma anche in alcuni mercati europei. Il lancio, in agosto, del nostro negozio online negli Stati Uniti è stato un successo e possiamo dire che la nostra offerta compete positivamente nel più grande mercato telematico del mondo “.
“La nostra espansione è forte. Nel 2010 abbiamo inaugurato il nostro negozio numero 2000 e questo settembre - solo tre anni più tardi - abbiamo tenuto a battesimo il numero 3.000 a Chengdu. La Cina è la nazione in cui la nostra espansione è più robusta, ma stiamo anche perlustrando altri e promettenti orizzonti. Bisogna osservare che i 215 opening dei primi 9 mesi (dovrebbero diventare 350 entro dicembre, ndr) hanno riguardato anche quattro nuovi mercati: Cile, Lituania, Serbia ed Estonia. In questo mese di ottobre entriamo in Indonesia, con un franchising, e nella prima metà del 2014 apriremo il nostro primo negozio a Melbourne, in Australia. Nel 2015 abbiamo in programma lo sbarco in Sud Africa “.
Oltre che sul marchio H&M il retailer svedese scommette anche e soprattutto su COS e & Other Stories, per i quali è prevista una crescita marcata nel prossimo futuro.
Quanto all’Italia, dove il gruppo ha circa 110 negozi considerando i diversi brand, H&M ha appena festeggiato i 10 anni di presenza, offrendosi, il 25 ottobre, un eccezionale megastore di 4.000 mq a Roma Via del Corso angolo via Tomacelli, nell’antico stabile dell’Unione Militare.
Il palazzo, strappato al volo ai concorrenti di Inditex, è costato 180 milioni di euro, versati al proprietario, il gruppo Benetton, che avrebbe dovuto farne inizialmente il proprio quartier generale, la cosiddetta Benetton Tower.
L’immobile, completatamene rinnovato da Massimiliano Fuksas, autore anche della cupola che sormonta il complesso, avrebbe potuto in teoria ospitare il più grande H&M del mondo, un primato che invece andrà a New York dove, in autunno 2014, aprirà il punto di vendita campione di Herald Square, per un totale di oltre 6.000 metri quadrati.
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