In terra iberica Enervit si mette in proprio
In terra iberica Enervit si mette in proprio
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di Luca Salomone
Enervit, quotata all’Euronext Milano e con due stabilimenti nel comasco, a Zelbio ed Erba, fa shopping in Spagna, rilevando il 50% del proprio distributore, Enervit nutrition (operativo anche in Portogallo).
A cedere la metà del capitale è l’impresa madrilena Laboratorios farmacéuticos Rovi.
L’operazione è stata valutata in 1,8 milioni di euro, mentre l’acquisita ha un giro d’affari sopra i 7 milioni di euro, in costante crescita.
Il closing è fissato a breve, cioè il 30 novembre.
L’operazione corrisponde alla volontà dell’azienda – fondata a Milano, nel 1954, come Also, da Paolo Sorbini - di espandersi all’estero, sia attraverso il mass market, sia tramite il commercio elettronico.
Enervit, d’altronde, registra dati molto interessanti e che corrispondono a un mercato degli integratori e della nutrizione funzionale che continua a destare l’interesse dei consumatori, specie quelli che si dedicano allo sport.
Vendite a doppia cifra
Nei primi 9 mesi del 2023 l’azienda, controllata dalla famiglia fondatrice, ha raggiunto un fatturato di 66 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto ai 58,4 milioni conseguiti al 30 settembre 2022.
In particolare, l’Italia, con un’incidenza sul totale ricavi pari al 79,6% ha fatto segnare una variazione positiva del 12,1% sempre sul corrispondente.
L’estero, che totalizza il 10,9% delle vendite, ha accusato, invece, un leggero decremento tendenziale, nell’ordine del 3,9 per cento.
Visto che la nostra nazione e l’export vengono considerati ‘canali’, rimangono da segnalare le eccezionali performance del canale diretto (soprattutto e-commerce), che, con un 6,3% del giro d’affari, ha avuto un’impennata del 66,8 per cento.
La lavorazione in conto terzi (3,3% dei ricavi) è salita anch’essa a doppia cifra, con un +28,4 per cento.
Lo sprint degli integratori
Il tutto in un mercato che, come accentato, sembra inarrestabile.
Secondo le elaborazioni di Integratori & Salute (l’associazione che rappresenta il comparto in Italia e che rientra in Unione italiana food) su dati Newline riferiti al solo canale farmacia, che resta il principale, negli ultimi 10 anni le vendite in volume sono aumentate del 60%, passando dai 125 milioni di confezioni nel 2013 a 200 milioni di confezioni nel 2023.
Lo stesso per le vendite a domicilio. Avedisco segnala, per i propri associati, una volata, nel decennio, da 153 a 366 milioni di euro.
Secondo altre fonti anche in Gdo questi prodotti sono molto dinamici, con un delta che, nel 2022, si è attestato al +14 per cento.
Sempre fra il 2013 e il 2023, conclude l’associazione, il fatturato dell’industria italiana di settore è quasi raddoppiato: da 1,8 a 3,5 miliardi di euro.
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