Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

McArturGlen: un anno da incorniciare

Il 2023: un anno da incorniciare per McArthurGlen
L’outlet presso l’aeroporto di Vancouver (di: GoToVan from Vancouver, via Wikimedia Commons)

McArturGlen: un anno da incorniciare

Information
Luca Salomone

Pieno di fatturato e visitatori per McArthurGlen. Il re inglese degli outlet ha chiuso il 2023 con un incremento delle vendite del 14% rispetto al 2022.

La rete internazionale è oggi composta da 25 siti in 8 Paesi: Regno Unito (7 Designer outlet) naturalmente, e poi Austria, Germania, Italia, Francia, Paesi Bassi, Spagna e Canada.

Cinque miliardi e mezzo nel 2024

La crescita del 2023, un anno da incorniciare, è dovuta a un +11% del footfall e un +3% dello scontrino medio. E parliamo di una tendenza costante, partita in sordina, dopo il Covid, e arrivata fino ai risultati di oggi.

Una grossa spallata è venuta dai movimenti turistici, gradualmente in crescita e che hanno permesso al tax free’, di registrare un record, con un +65 per cento sul 2022.

E anche se la stagione natalizia, la più ‘calda’, commercialmente parlando, non è ancora passata, il gruppo stima di chiudere il 2025 con vendite di 5,5 miliardi di euro.

Interessanti pure i dati per “reparto”: i clienti che frequentano anche la ristorazione salgono di un ulteriore 10%, hanno tempi di visita più lunghi di un 30% e una spesa media che sale del 19 per cento.

Trecento negozi in più

Durante l’esercizio 70 nuovi marchi hanno raggiunto i centri McArthturGlen portando in dote ben 300 punti vendita, un processo, ovviamente, che ha riguardato anche l’Italia dove gli insediamenti sono quattro: Castel Romano, La Reggia di Caserta, Noventa di Piave (Venezia) e il campione, ubicato a Serravalle Scrivia (Alessandria), con i suoi 230 punti vendita.

Fra i principali ingressi internazionali, per marca, si registrano quelli di Lanvin, Vivienne Westwood, Sophia Webster, Clarins, Red Bull Racing, Worst Behaviour (casual e intimo per uomo e donna) e Saucony (scarpe sportive).

Nella ristorazione, invece, le new entries più di spicco hanno riguardato Eataly e California Bakery (a Serravalle Scrivia), Bollicine & Co. (champagne bar, a Noventa di Piave), MyBurgenland (specialità della Pannonia, arrivato a Parndorf, in Austria) e tre francesi: Aix & terra (cucina provenzale), Angélina (cioccolato) e Ladurée, nato con i macarons, ma oggi operativo in tutta la pasticceria e bevande calde.

Una pipeline molto robusta

Se l’apertura più recente è stata quella del complesso di Parigi Giverny (aprile 2023) – 100 negozi, 200 milioni di euro di investimenti e 20 mila mq Gla – per il resto del network non mancano i progetti, con una pipeline totale che viaggia sui 42 mila metri quadrati.

Cominciamo dal nostro Paese dove è prevista la quarta fase del complesso di Castel Romano (attualmente intorno ai 24 mila mq) e che avrà 8 mila mq in più per accogliere una trentina di negozi, i quali si aggiungeranno agli oltre 150 di oggi.

Sempre nell’Europa occidentale il Designer Outlet Málaga metterà sul piatto della bilancia altri 12 mila mq, mentre, nei Paesi Bassi, è stata approvata l’espansione, di 7 mila mq, di Designer Outlet Roosendaal.

Nella nativa Gran Bretagna sono stati programmati, entro il 2026, due progetti di espansione presso Designer Outlet West Midlands di Lichfield, per un’aggiunta totale di 9.100 mq e per arrivare a 26 mila e 500 metri quadrati.

Infine, in Canada, a Vancouver, scatta la fase tre, di 6 mila mq, che si concluderà nella primavera del 2026.

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
    EdizioniDMh50  

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info

- Copyright © 2024 Edizioni DM Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits