Mars Kellanova, una battaglia intercontinentale?

Mars Kellanova, una battaglia intercontinentale?
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Rischia di saltare, almeno nel bacino Ue, una delle maggiori acquisizioni alimentari del 2024.
Parliamo dell’operazione Mars-Kellanova, una bomba con il gusto dell’estate: la notizia del deal è arrivata circa un anno fa, alle soglie di Ferragosto, ed è tornata alla ribalta il 18 giugno, grazie a un articolo di Reuters, riguardante le perplessità della Commissione europea.
Le preoccupazioni di Bruxelles
Bruxelles ha aperto un’indagine preliminare, conclusa mercoledì 25 giugno, che ha portato a mettere in discussione la creazione di un polo dei fuori pasto tanto forte da poter condizionare l’andamento dei prezzi.
Il timore è ora sfociato in una vera e propria inchiesta, che porterà a una decisione in 90 giorni lavorativi, ossia entro il 31 ottobre 2025.
Allineati a queste preoccupazioni ci sarebbero anche molti distributori del nostro continente, che, con un atteggiamento non certo imprevedibile, paventano l’eccessivo potere di negoziazione delle multinazionali.
Il via libera di Washington
Disallineata è invece la Federal trade commission, l’antitrust statunitense, che, sempre il 25 giugno, ha dato via libera alla fusione.
Guerra fra autorità di vigilanza? Non esattamente. Gli americani sono tanto possibilisti quanto decisi. Una contraddizione apparente, che ha spiegato bene Andrew Ferguson, presidente della Ftc, affermando che Washington è disponibile a bloccare l’operazione, ma solo se venisse dimostrato un reale svantaggio per i consumatori.
Il motivo che ha portato a un doppio e opposto parere è talmente chiaro che forse non verrebbe neppure la pena di spiegare: entrambi i gruppi sono americani, ma il loro raggio d’azione è globale.
I valori in gioco
Per dare qualche cifra va ricordato che la transazione ha visto Mars offrire un corrispettivo di 36 miliardi di dollari (32 miliardi di euro) per lo specialista dei cereali per prima colazione, ma anche degli snack (citiamo solo Pringles).
Kellanova, con sede a Battle Creek, Michigan, ha chiuso il 2024 con un ricavi netti di 12,75 miliardi di Usd.
Mars, con quartier generale a Tacoma, nello Stato di Washington, ha invece un fatturato netto, sempre per lo scorso anno, pari a 54,4 miliardi di dollari, dovuti ai fuori pasto, in particolare caramelle, gomme da masticare, cioccolato, ma anche alla nutrizione umana salutistica, per arrivare ai prodotti per gli animali da compagnia.
La realtà derivante dall’acquisizione avrebbe, solo sommando i ricavi dopo imposte e tasse, un valore intorno ai 70 miliardi di Usd.
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