Sperimentazione e innovazione, formazione, qualità sono le tre parole d’ordine del Consorzio MelaPiù per valorizzare la melicoltura di pianura e raggiungere il riconoscimento Igp.
Ad oggi due sono le varietà protagoniste del progetto MelaPiù. Anzitutto Fuji MelaPiù, varietà tardiva, ideale per la coltivazione negli ambienti di pianura dove le temperature rimangono più a lungo alte per tutto il mese di settembre. Raccolta alla fine di quel mese, viene commercializzata da ottobre, con i picchi di vendita previsti per fine inverno-inizio primavera.
Il progetto, da un paio d’anni, si è arricchito della varietà Gala MelaPiù, la prima a essere raccolta e per questo conosciuta come la mela estiva. Coltivata negli stessi areali regionali della Fuji, la sua campagna commerciale inizia in agosto per proseguire sino al mese di dicembre.
In collaborazione con la Fondazione Navarra, il Consorzio MelaPiù è impegnato in una duplice direzione sul fronte della sperimentazione e innovazione del prodotto attraverso lo studio di nuove varietà del prodotto così come nel miglioramento genetico con nuovi cloni della varietà Fuji.
Contestualmente prosegue il percorso per l’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta per tutelare la peculiarità di questo prodotto intimamente legato al suo territorio d’origine.
Il progetto MelaPiù è nato nel 1994 per iniziativa di un gruppo di produttori che hanno fatto propria questa tradizione, ampliandola con la loro esperienza maturata nella coltivazione della mela Fuji nella pianura emiliano romagnola.
Nel corso di un evento organizzato per fare il punto sulle attività del Consorzio, il presidente Matteo Mazzoni ha sottolineato che “la scommessa di un prodotto di pianura, di qualità premium, con alte qualità organolettiche e una sua precisa identità, ha trovato un ottimo riscontro nel mercato nel corso di questi anni. Abbiamo valorizzato una tradizione di produzione melicola di lungo corso in questi territori, aggiungendoci il plus della varietà Fuji con l’ulteriore aggiunta della varietà Gala. Il nostro non è un progetto statico, al contrario, guarda al futuro con lo studio di nuove varietà così come al miglioramento genetico e all’ottenimento dell’Igp”.