di Federica Bartoli

In occasione dell’ultima edizione di Macfrut, Consorzio Funghi di Treviso ha annunciato l’adesione a “Paniere zero residui”, un progetto che punta a dare un boost di innovazione al comparto ortofrutta della Gdo, creando isole – destinate a diventare sempre più ampie e assortite — di referenze accomunate dall’essere a residuo zero, in linea con la crescente domanda del mercato di prodotti genuini, a filiera corta e controllata e sempre più “naturali”.

Al momento, Paniere Zero Residui include 14 famiglie di prodotti protagoniste del reparto ortofrutta, dai funghi alle insalate, dai fiori commestibili ai frutti di bosco. La rete di imprese che partecipa al progetto mira ad aggregare l’offerta, proponendo al retail un’area dedicata nel punto di vendita dove il consumatore possa trovare tutte le referenze con il brand unico Paniere Zero.­­

Due anni fa è nata la linea “Zero Residui”, che è cresciuta nel tempo e oggi comprende quattro referenze: Pleurotus ostreatus, Champignon Bianco intero e affettato, Champignon Crema e Portobello. La O.P. Consorzio Funghi di Treviso ha lavorato per acquisire la certificazione Residuo Zero, rilasciata dall’ente certificatore Csqa ai prodotti che garantiscono il Residuo Zero, rispetto al limite di 0,01 mg/Kg, per i fitofarmaci ammessi sulla coltura (Csqa Dtp 021 Cert. n. 23765). Quelli della O.P. trevigiana sono i primi funghi a Residuo zero certificati Csqa in Italia.