A ottobre le vendite al dettaglio sospendono la caduta. Secondo i dati preliminari di Istat, nel mese di ottobre le vendite al dettaglio registrano, su base annuale, un aumento a valore dell’1,3% mentre rimangono ferme a volume.
Per Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, “il confronto, su base annua, ci dice che le vendite a volume, per il complesso dei beni inclusi nell’indicatore Istat, sono ferme, con una riduzione nella media dei 10 mesi dello 0,8%. Il recupero di ottobre non ha peraltro interessato le piccole imprese, che continuano a scontare un andamento negativo, e ha solo marginalmente attenuato le perdite registrate nei periodi precedenti da alcuni importanti segmenti di consumo come l’alimentare".
Food e non food
Nel periodo gennaio/ottobre 2025, le vendite di alimentari aumentano a valore del 2,1% ma si contraggono a volume dello 0,9%, mentre quelle dei beni non alimentari cedono sia a valore che a volume, rispettivamente -0,2% e -0,7%.
Per quanto riguarda i beni non alimentari, rimane al vertice il settore del cura persona (+4,2% a valore) mentre il calo più consistente è per gli elettrodomestici (-2,2%).
Sul fronte dell'inflazione, a ottobre la crescita dei prezzi nel carrello della spesa era stato del 2,3%, in diminuzione rispetto al 3,1% del mese precedente.
Traina il discount
Nei diversi canali commerciali, le vendite della distribuzione moderna performano meglio della media di mercato: +2,1% a valore nei primi 10 mesi dell’anno.
Disaggregando i dati, il discount si conferma al vertice con il +3,5%. Seguono ipermercati +2,7% e super +2,3%. Arretrano ancora i piccoli negozi, -0,7%. In crescita costante il commercio elettronico, +2,1%.
Dal suo canto, il progressivo della Gdo rilevato da NielsenIQ registra vendite nei primi 10 mesi in crescita del 2,3% a valore e a parità di punti vendita.
Consumi, l'esame di Natale
Sulla caduta dei consumi pesa come un macigno il balzo dei prezzi. L’Istat nel suo ultimo report sull’andamento dell’economia, evidenzia come da ottobre 2021 a ottobre 2025, i prezzi dei beni alimentari abbiano registrato aumenti complessivi del 24,9%. Otto punti percentuali in più rispetto all’indice generale dei prezzi al consumo.
Per il futuro prossimo, Bella si dichiara fiducioso: “Il dato di ottobre potrebbe essere il preludio di recuperi più importanti a novembre e dicembre, guidati anche dal contributo positivo della domanda generata dal Black friday e dal Natale, che permetterebbero di guardare con più ottimismo alle prospettive per il 2026".
Per Federdistribuzione, l’associazione delle catene distributive, "la mancanza di crescita dei volumi riflette una situazione caratterizzata da un alto livello d’incertezza, nonostante il rallentamento dell’inflazione e nonostante alcuni segnali positivi sulle vendite derivanti dalle recenti iniziative promozionali come il Black friday”.
Inoltre aggiunge che “le festività di fine anno, momento fondamentale per un bilancio complessivo sui consumi, permetteranno di misurare lo stato di salute della domanda interna”.
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