Listonic, l’app che consente di creare liste della spesa, ha analizzato oltre 13 milioni di liste della spesa da tutto il mondo, compresa l’Italia. Dall’analisi sono emersi dati interessanti sulle abitudini di acquisto degli italiani e sull’organizzazione della lista della spesa.

L’organizzazione della spesa
In Italia, il 12,51% delle liste della spesa attive tra il 1° giugno 2023 e il 31 maggio 2024 è stato condiviso con almeno una persona. Un dato inferiore alla media globale, ma superiore rispetto a quello del Regno Unito e della Francia. I tassi più alti sono stati registrati in Danimarca e Polonia, mentre gli americani hanno condiviso le loro liste della spesa con meno frequenza.

Categorie calde e abitudini di acquisto
Le liste della spesa italiane presentano una bassa percentuale di frutta e verdura, pari al 15,01%, inferiore alla media globale (18,57%) e nettamente al di sotto del leader della classifica, la Polonia (22,86%). Questo dato, molto probabilmente, è dovuto alle diverse abitudini di acquisto in Italia, dove la scelta di frutta e verdura è più ampia e c’è una maggiore diffusione dei mercati locali. Seguono latticini e uova (13,20%), carne e pollame (7,11%), cereali e pasta (6,06%), spuntini e dolci (4,66%).
L'Italia si distingue per l'elevata presenza di pesce e frutti di mare nelle liste della spesa, con una quota del 2,26%, la più alta tra i paesi analizzati e ben al di sopra della media globale dell'1,22%. La Spagna, che occupa il secondo posto, ha raggiunto una quota del 2,15%.
Uova, latte, pane e carta igienica sono i prodotti più frequentemente aggiunti alle liste della spesa in Italia. Nelle liste della spesa italiane il burro si colloca al decimo posto; in Francia è al secondo posto e in Germania al quarto.

Gli italiani preferiscono leggermente il cioccolato alle patatine, con una differenza nelle aggiunte alle liste della spesa di solo lo 0,89%, il divario più piccolo tra i paesi analizzati.

L'Italia, poi, è terza nella classifica dei paesi che amano di più la Nutella. Al primo posto ci sono Francia e Germania. L’acqua, invece, è decisamente più scelta rispetto al succo, con un numero di aggiunte alle liste della spesa superiore del 132% rispetto a quelle del succo: il maggior divario tra acqua e succo tra tutti i paesi analizzati. I prodotti Mutti, infine, rappresentano l'1,59% di tutte le conserve aggiunte alle liste della spesa.