La ripresa dei consumi registrata nel settore lattiero-caseario - incrementi superiori al 3% per il latte, all’1,2% per il burro e al 5,6% per gli yogurt - sta interessando anche il Parmigiano-Reggiano.

Nei primi otto mesi del 2006, infatti, i consumi domestici di Parmigiano-Reggiano sono stati protagonisti di un trend positivo. Secondo i dati Ismea-ACNielsen si è registrata una crescita del 2,1%, accompagnata da un calo della produzione annuale dell’1,48% (3.089.837 forme, per un valore di 800 milioni di euro alla produzione).

“Due risultati – commenta Giuseppe Alai, presidente del consorzio di tutela – che non danno certezze assolute sulla ripresa delle quotazioni alla produzione (rimaste pressoché stabili nel 2006, con una leggera ripresa a fine anno), ma che certo ne rappresentano premesse indispensabili ed evidenziano alcuni fattori importanti”.

Ciò che si riscontra da parte dei consumatori, in merito a questo prodotto, è una migliore percezione del rapporto tra le caratteristiche di salubrità e gusto, da una lato, e i processi naturali e la stagionatura dall’altro.

Buone notizie anche quelle in arrivo dai mercati esteri, dove i grana nei primi nove mesi del 2006 hanno registrato una variazione positiva del 4,9%. Nei paesi Ue l’incremento è stato del 2,5% mentre al di fuori si è arrivati perfino a +8,2%, con gli Stati Uniti in testa sia per quantità (7.397 tonnellate) che per crescita (+11,4%).

Per aiutare il consumatore nell’acquisto del prodotto e offrire un’informazione veritiera, evitando quindi qualsiasi tipo di speculazione, è stato sperimentato dal consorzio un nuovo tipo di strumento rappresentato da bollini ben rintracciabili, in quanto apposti sulle singole confezioni.

Sono tre le categorie di prodotto individuate, alle quali si associano caratteristiche diverse sia in termini nutrizionali che di gusto: bollino aragosta per il Parmigiano-Reggiano con oltre 18 mesi di stagionatura, bollino argento per il formaggio stagionato oltre 22 mesi e bollino oro per il prodotto con oltre 30 mesi di stagionatura.