In pochi anni super e ipermercati hanno conquistato gli italiani, grazie a delle modalità di persuasione, sapientemente studiate, che spingono i consumatori ad acquistare sempre più prodotti.

Un boom che dura da anni, con centri commerciali sempre più simili a vere e proprie città del consumo. Una crescita inarrestabile che ha portato il numero dei supermercati a raddoppiarsi dal 1991 al 2004, anno in cui è stato raggiunto il tetto di 7.800 punti vendita. Anche gli ipermercati hanno registrato lo stesso andamento e oggi in Italia sono 417, contro i 182 presenti nel 1991.

L’obiettivo di super e ipermercati è quello di aumentare le vendite e far comprare al consumatore anche ciò che non ha intenzione di acquistare. Del resto solo il 20% di coloro che entrano al supermercato con una lista precisa dei prodotti da comprare, rispetta l’elenco, mentre il rimanente 80% acquista più cose, grazie anche a diversi accorgimenti messi in atto dagli stessi gestori dei punti vendita.

Il consumatore si lascia sedurre dall’abbondanza delle referenze dai loro packaging, dai premi delle carte fedeltà e dalla musica di sottofondo, che crea un’atmosfera tranquillizzante e rilassante. La grande distribuzione sta investendo molto anche nel visual merchandising, ponendo attenzione alla cura dei dettagli. La scenografia delle corsie deve quindi armonizzarsi con un preciso tipo di clientela e il punto vendita deve essere sempre più accattivante e coinvolgente.

Un’altra arma importante è la politica del prezzo: il successo di un ipermercato sta nella capacità di attrarre il maggior numero di consumatori ribassando il minor numero possibile di prodotti. Il venditore spera che il cliente, attratto dalla diminuzione del prezzo di un prodotto, ne acquisti anche altri, così che alla fine del suo giro il consumatore avrà nel carrello qualche prodotto in promozione e il resto della spesa a prezzo pieno.