di Claudia Scorza

Secondo i dati diffusi dal Ced del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ottobre ha consuntivato 115.827 immatricolazioni di autovetture, il +14,6% rispetto al pari periodo 2021. Il bilancio dei primi dieci mesi dell’anno segna una contrazione del -13,8%, ovvero 1.091.894 contro 1.266.795 unità del 2021, con una perdita di volumi di quasi 175.000 pezzi (-32,8% sul pari periodo gennaio-ottobre 2019).

«Il mercato auto è al terzo segno positivo consecutivo, espressione soprattutto del noleggio a lungo termine, considerando anche che ora sono possibili le prenotazioni degli ecobonus revisionati con il Dpcm 4 agosto 2022 per gli acquisti di autovetture fino a 60 g/km di Co2 effettuati dal 4 ottobre scorso, da parte di società di noleggio e persone fisiche con Isee inferiore a 30.000 euro. In particolare, l’incremento degli importi per i cittadini rappresenta un segnale importante per garantire una maggiore accessibilità economica a veicoli il cui costo resta ancora molto elevato, ma la soglia reddituale appare troppo bassa per spingere quella fascia di clientela a sostituire su larga scala il proprio veicolo con uno elettrico o plug-in», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la federazione dei concessionari auto».

«Inoltre, in uno scenario macroeconomico contraddistinto dalla persistente carenza di componenti e materie prime, inflazione da record, difficoltà logistiche e riduzione progressiva del potere di acquisto in termini reali – prosegue De Stefani – l’instabilità in cui versa il settore automotive, sia sul fronte della domanda sia dal lato dell’offerta, deve richiamare l’attenzione del governo a continuare l’azione di supporto al rinnovo del parco circolante obsoleto attraverso gli incentivi, lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, la semplificazione dei processi di ricarica, la riconversione delle aziende a monte e a valle della filiera, in particolare dal punto di vista delle competenze e delle conoscenze del personale, e soprattutto all’apertura di un confronto sulla reale possibilità di aumentare la percentuale di detraibilità dell’iva e deducibilità dei costi delle auto aziendali a beneficio anche dei clienti privati del mercato dell’usato, che avrebbero l’opportunità di godere di veicoli green relativamente giovani a costi decisamente più bassi».

Analizzando il mercato a livello dei canali di vendita, i privati hanno registrato -1,3% sullo stesso mese 2021, mentre nel periodo gennaio-ottobre la flessione è stata pari a -18,5% sul 2021, con una quota di mercato cumulata del 59,6% (-3,48 p.p. sul 2021). Le immatricolazioni a società hanno totalizzato +13,9% nel mese, con un progressivo da inizio anno circa del -16% (q.d.m. al 13,5%). Il noleggio si è attestato complessivamente a +60,7% nel mese e +0,6% da inizio anno (q.d.m. al 26,9%).

Sul fronte delle alimentazioni, le vetture benzina e diesel recuperano volumi nel mese (pari a +22,6% e +21,3%) e una rappresentatività che da inizio 2022 si posiziona rispettivamente a 27,9% (-2,39 p.p. rispetto a gen-ott 2021) e 19,8% (-2,97 p.p. rispetto a gen-ott 2021). I veicoli elettrici Bev soffrono una flessione sul mese del -48,5% (quota 3,2%) e perdono oltre un quarto dei volumi rispetto al cumulato 2021 (-27% e quota annua al 3,6%); le plug-in recuperano nel mese +23% ma nel progressivo annuo il calo è del -9,2% (quota 5,6%). Il Gpl (+30,3% nel mese e +5,3% su base annua) si attesta all’8,7% di quota da inizio anno, mentre il metano continua nella rapida discesa (-66,2% mese e -64,9% nel consuntivo annuo), arrivando a rappresentare appena lo 0,9% in dieci mesi.

Negli ultimi tre giorni di ottobre è stato immatricolato il 37,1% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato circa l’8,1% dei volumi di vendita mensili, in crescita del +6,9% sui volumi dello stesso mese dello scorso anno.