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A marzo i prezzi nel carrello oltre la barriera psicologica del 2%

A marzo i prezzi nel carrello oltre la barriera psicologica del 2%

A marzo i prezzi nel carrello oltre la barriera psicologica del 2%

Information
Emanuele Scarci

A marzo i prezzi nel carrello della spesa superano la barriera psicologica del 2%, complici le bollette dell’energia e gli alimentari non lavorati. Nel biennio 2023/24 i prezzi sono cresciuti dell'11,6%.

Secondo le stime preliminari Istat, a marzo i prezzi al consumo del grocery (beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona) si attestano, su base annua, al +2,1% dal +2% di febbraio. L’indice generale (comprende tutti i prodotti e servizi) balza dall’1,6% al 2%.

Il movimento ha interessato molte categorie, ma la spinta maggiore è arrivata soprattutto dai prezzi dell’energia non regolamentati (+1,3%) e dai beni alimentari non lavorati (+3,3%).

Nel panorama europeo, +2,2% l’aumento dei prezzi al dettaglio a marzo in Spagna, +0,9% in Francia e +2,2% in Germania.

Famiglie e sentiment

Secondo Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, "il rialzo registrato sul versante dei prezzi nel mese di marzo, superiore alle nostre attese, rientra tra i movimenti fisiologici e non desta particolari preoccupazioni sulle prospettive a breve dell’inflazione. Buona parte degli aumenti dell’ultimo mese sono, infatti, dovuti alle componenti volatili: l’inflazione di fondo si conferma all’1,7%, segnalando come all’interno del sistema non siano presenti particolari tensioni e come al momento le fibrillazioni sugli energetici non si siano trasferite ad altre filiere”.
Quindi se "le dinamiche inflazionistiche si mantengono sotto controllo, non vanno trascurati i possibili effetti psicologici negativi derivanti da un ritorno dell’inflazione al 2% sul sentiment delle famiglie e sui loro comportamenti in materia di consumo. L’incremento del tasso di variazione dei prezzi assieme alla forte riduzione della fiducia, sempre nel mese di marzo, costituiscono segnali di indebolimento della prospettiva di ripresa dei consumi a breve termine, potenzialmente compromettendo, almeno in linea teorica, le dinamiche di crescita complessiva per l’anno in corso".

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