Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Mediobanca: Gdo e industria più efficienti. Eurospin regina di denari

Mediobanca: Gdo e industria più efficienti. Eurospin regina di denari

Mediobanca: Gdo e industria più efficienti. Eurospin regina di denari

Information
Emanuele Scarci

Utile operativo e redditività del capitale investito (Roi) di Gdo e industria tornano sui livelli del periodo pre-pandemico. Le aziende commerciali superano con successo il biennio dell’inflazione a due cifre e del caro-energia e nel 2023 l’incidenza media dell’utile operativo (prima di interessi e tasse) sul fatturato delle aziende commerciali è salito dal 2,1% al 2,9% e il Roi dal 5% al 7,4%. Le industrie, rispettivamente, dal 4,6% al 4,5% e dal 7,1% all’8%.

Non è andata così bene alle famiglie consumatrici il cui potere d’acquisto è stato eroso nel biennio 2023/24 da un balzo dei prezzi al consumo dell'11,6%. I dati principali sul settore della distribuzione sono stati forniti ieri nel corso della presentazione a Milano dell’Osservatorio sulla Gdo dell’area studi Mediobanca. 

Nel 2023 l’aggregato dei maggiori gruppi italiani della Gdo ha realizzato un fatturato di 109,6 miliardi (iva esclusa), di cui 14,7 miliardi in capo a operatori a controllo estero (13,4% del totale). Tra il 2019 e il 2023, le vendite sono aumentate del 28% con un tasso medio annuo del 6,4%. Nel quinquennio 2019-2024, i costi del lavoro dei retailer nazionali rappresentano mediamente il 9,8% del fatturato.

Per il 2024 si stima una crescita delle vendite del 3%, che segue un biennio in cui l’aumento generalizzato dei prezzi ha spinto le vendite del +7,6% nel 2022 e +7,7% nel 2023.
«Inutile illudersi di crescere con questa demografia - ha avvertito Maniele Tasca, dg di Selex -. Lo si può fare solo a scapito di competitor. Inoltre è vitale la leva della redditività, altrimenti si pregiudicano gli investimenti. Quanto a misurare l’efficienza aziendale, guarderei più all’Ebitda che all’Ebit perché servono almeno 5 punti per gli ammortamenti».

Strapotere dei discount

Nella classifica dei top performer si ribadisce il ruolo preminente del discount, un modello di business che si conferma più efficiente: svetta Eurospin con un rapporto utile operativo/fatturato del 6,7%, seguito da Agora al 5%, Lidl e Md al 4,2%, Selex al 3,8%, Finiper al 3,3%, Esselunga al 3,1%, VéGé al 3% e Conad al 2,1%. Il Roi migliore è realizzato ancora da Eurospin (21,3%), seguito da Md (17,6%), Lidl (12,4%), Selex (11,6%), VéGé (9,5%), Conad (7,3%) ed Esselunga (6,8%).
I discount sono in entrambe le classifiche nella parte alta dei top performer, ma nel 2023 a fronte di una crescita del fatturato dei discount del 9,2%, le catene classifiche della Gdo segnano +7,3%. Forse ha inciso l’inflazione.

Infine, nella classifica dei paperoni, Eurospin fa il triplete: si conferma regina di utili cumulati tra il 2019 e il 2023 con 1,56 miliardi, davanti a VéGé con 1,33 miliardi e Selex con 1,28 miliardi. Dal lato opposto, la francese Carrefour ha cumulato la perdita maggiore: 874,2 milioni, preceduta da Coop, -180 milioni, e Pam Panorama, -62 milioni.

«Il successo di oggi non era così scontato all’inizio - ha detto Massimiliano Silvestri, presidente di Lidl Italia -. Sbarcammo in Italia con un assortimento internazionale e dovemmo convincere la casamadre che cambiando gli assortimenti avremmo sfruttato l’enorme potenziale di crescita dell’Italia. Siamo quindi saliti progressivamente fino all’80% di prodotti italiani. Non chiamateci però discount anche se vogliamo continuare ad esserlo, ma tenendo conto dell’evoluzione». 

Universo Coop

Il giro d’affari dell’aggregato delle 7 maggiori cooperative a marchio Coop si è attestato a 11,6 miliardi, +9,8% sul 2019. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana di consumatori, con ricavi nel 2023 di 4,11 miliardi, segue Unicoop Firenze con 2,96 milioni, Coop Lombardia con 1,13 miliardi e Nova Coop con 1,06 miliardi. La redditività complessiva delle singole cooperative dipende dalla gestione industriale e da quella finanziaria. Delle 7 società, solo Coop Centro Italia ha chiuso il 2023 in perdita netta (-24 milioni); il miglior risultato è di Nova Coop (28,4 milioni). Nel 2023 i finanziamenti da soci, circa 7,1 miliardi, si riducono dal 2019 di oltre l’11%, dopo aver subìto un forte ridimensionamento negli anni precedenti: erano 11,2 miliardi nel 2011.

Domenico Brisigotti, dg di Coop Italia, è convinto che la polverizzazione della distribuzione italiana «non sia il modello giusto per il futuro. Servono investimenti per la digitalizzazione che le piccole imprese non possono affrontare. Il modello cooperativo ha tempi di reazione più lunghi ma la guida è solida e univoca». E che dire dell’insoddisfacente performance industriali di alcune Coop? «Sono i singoli territori che determinano le sorti delle cooperative. Ed è un’ottima notizia la fusione fra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia: si superano i localismi e si recupera efficienza».

Gli altri articoli:

A giugno nasce Unicoop Etruria. Pronto al lancio un prestito di 125 milioni 

Eurospin prepara l'ingresso in Serbia

Gdo: il grande ritratto di Mediobanca incorona i discount e le private label

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
       

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info
- Copyright © 2025 Edizioni DM Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits